Salto ostacoli Verona, God save King Edward
Il Belgisch Warmbloedpaard (sigla BWP) è un cavallo belga che viene allevato per il salto ostacoli, il dressage e il completo, in pratica per le discipline olimpiche dell’equitazione. Attualmente il miglior prodotto di questa razza nordeuropea è un castrone sauro nato il 21 maggio 2010, King Edward, che ieri ha lasciato a bocca aperta le migliaia di spettatori che affollavano le tribune di Fieracavalli Verona al Gran Premio Longines FEI World Cup per la duttilità della sua prestazione vincente nel barrage (0 penalità, 40”55 il tempo, 47.500 euro). Il cavaliere, lo svedese Henrik von Eckermann, lo ha guidato come una moto nel secondo giro (8 ostacoli da 1,60 con 9 salti) con piegate da centauro che il figlio di Edward, stallone già buon dressagista, ha assecondato senza sbavature nonostante fosse - come di consueto - scalzo, cioè sferrato.
D’altronde si tratta di un binomio che in Danimarca, ad agosto, ha vinto il doppio titolo iridato (individuale e a squadre) nel Mondiali di Herning e ai Giochi Olimpici di Tokio 2021 ha inanellato tutti e 6 i percorsi senza penalità - terzo cavallo a compiere tale prodezza nella storia ultracentenaria delle Olimpiadi - contribuendo inoltre ad assicurare al team svedese l’oro a squadre. Quasi superfluo dire che King Edward (di proprietà della Dufour Stables) è stato giudicato miglior cavallo al mondo del salto ostacoli 2022, ma vale la pena di sottolineare che il rampollo di mamma Koningin De Lauzelle è arrivato ad Henrik come dote della sua signora Janika Sprunger, amazzone elvetica la quale, in dolce attesa, glielo ha graziosamente passato.
Dei 40 partenti del primo giro (13 ostacoli con 16 salti) soltanto 7 sono giunti al barrage e qui solo due hanno concluso senza penalità, King Edward con von Eckermann e il giovane cavallo di 9 anni (pure lui sauro e BWP, i primi quattro cavalli di questa gara erano d’altronde tutti di razza belga) Equitron Naxcel V che l’austriaco Gerfried Puck ha montato in punta di stivali e con la dovuta calma, nel tempo di 45”24. Chi in precedenza aveva tentato il tutto per tutto, lanciando ventre a terra il suo (ne è comproprietario) tredicenne castrone baio nerocrinito Romeo 88, era il britannico Harry Charles che andava sotto i fatidici 40” (39”95) ma pagava con 4 penalità la spettacolare sfrecciata.
Degli italiani i migliori sono stati Chalou ed Emanuele Gaudiano, fuori dal barrage per 4 penalità, 11.mi ma con una piccola fetta dei 190 mila euro del montepremi. 19° posto per il grigio italiano Ballantine di Villagana e Giacomo Casadei, 25° Made In’t Ruyfgershof e Francesco Turturiello, 28° il rientrante Chaclot con Riccardo Pisani, ritirati Casago/Piergiorgio Bucci e F One USA/Lorenzo De Luca.