Salto ostacoli - La cioccolata della FEI
Quel frate che dal pulpito confidava ai fedeli “l'umiltà è il mio forte”, certo non aveva la stoffa di un mite seguace di San Francesco. Un po come la FEI la quale si sente “davvero entusiasta” per aver ideato una striminzita nuova League of Nations (in sostituzione della Nations Cup) che sembra avvalorare il lapidario giudizio (“hanno le idee chiare come la cioccolata”) di un mitico giornalista romano su certe Federazioni Internazionali.
Il nuovo formato si riduce a uno scontro di pochi intimi (le squadre di 10 Nazioni su 21 in classifica) in una manciata di tappe (4 da febbraio a giugno più la finale nell’inamovibile Barcellona a ottobre) con doppia traversata atlantica, volando dall’Arabia Saudita alla Florida e dagli USA in Europa. Tutto qua, mentre i team degli altri 11 Paesi (Italia compresa) staranno a guardare.
Un quartetto di sedi di gara (Abu Dhabi, Ocana, San Gallo, Rotterdam) non davvero fra le più gettonate; ma quì c’è di mezzo l’altra invenzione FEI, che valgono solo quelle targate Longines perchè le altre legate a Rolex (quali Aquisgrana e Piazza di Siena) sono ignorate da una Federazione che ha la pretesa di essere “mondiale”. Ovviamente anche le 10 Nazioni al via (Irlanda, Usa, Francia, Germania, Svizzera, Gran Bretagna, Olanda, Belgio, Svezia e Brasile) rappresentano il globo intero. Pur se l’80% sono europee.