Sabato a San Siro il dormelliano Oberer in campo nel St. Leger
MILANO. Il St. Leger è una corsa che conserva sempre il suo fascino. Sabato a San Siro va in onda una bella edizione della prova per fondisti - di tre anni ed oltre - sui 3000 metri della pista grande. Corsa che nella golden age del galoppo italiano era un obiettivo della Dormello Olgiata.
Il biancorosso con croce di Sant'Andrea trionfò nel St. Leger con campioni come El Greco, Bellini, Niccolò dell'Arca, Tenerani, Trevisana, Antonio Canale, Botticelli, Barbara Sirani, Braque e Tierceron. La notizia è che Dormello sabato torna ad avere un purosangue al via di questa prova di grande tradizione del turf. A rappresentare la scuderia di stanza a Bolgheri c'è Oberer, che in questo quarto anno, dopo il terzo posto nel Circo Massimo, ha figurato ottimamente nel Roma Vecchia, con un significativo secondo posto dopo aver lottato la corsa e alla ricomparsa da maggio.
Oberer, cavallo tardivo che ha debuttato ad agosto 2024 vincendo a Merano, si è poi distinto a dicembre di un anno fa sulla pista di San Rossore, vincendo la listed di fine anno, il Piazza dei Miracoli. In questo St. Leger il dormelliano è uno dei quattro esponenti dell'allenamento italiano, gli altri sono tre femmine: la detentrice del titolo, la grigia Taany con un record straordinario nelle corse a Milano, cinque vittorie e 1 secondo posto nelle ultime sei uscite a San Siro; le dernier cri Thine Be The Glory, che ha vinto con prestazione importante il Giovanni Falck sulla distanza classica del miglio e mezzo, quindi la romana Nonna Vanda, regolarista egregia a buon livello e quarta nel Roma Vecchia.
Nel campo di 11 partenti abbondano gli ospiti stranieri che vengono un po' da tutta Europa. Per attitudine, carta e per come quei team hanno ormai preso le misure delle nostre corse, saranno gli ospiti, con tutta probabilità, a contendersi soldi e gloria di questa edizione 2025 del St. Leger Italiano ma la curiosità è forte per vedere come un cavallo che porta la giubba della scuderia italiana per eccellenza saprà proporsi in questo contesto che una volta era il giardino di casa dei cavalli di quella meravigliosa connessione Tesio-Incisa.
Naturalmente c'è da guardare ancora a Taany, Roma non fa testo perché quel tracciato troppo scorrevole non consente al suo passo di fare la differenza. Poi l'onda del Falck, che si chiama Thine Be The Glory, potrebbe portare al proscenio proprio un elemento di sicuro spessore che si è appena rivelato, in quel meraviglioso avvicendarsi di protagonisti sulla scena, la linfa vitale di cui il nostro sport ha bisogno, il ricambio degli attori per scatenare nuova attenzione, attesa, emozione negli appassionati.
E' un bel St. Leger, andiamolo a vedere, anche in ippodromo.






















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