Premio Vittadini, che “Anda” Muchacho!
MILANO. Sontuoso al tondino, perfetto in pista. L’Incolinx Anda Muchacho non ha avuto problemi nel siglare il Premio Carlo Vittadini a San Siro, controllando un campo che schierava i migliori tre anni e oltre sul miglio in pista grande.
Clou della prima delle quattro domeniche di grande galoppo milanese, il Gruppo 3 è stato tutto autoctono, e questo ci dispiace non poco nella lettura di una disaffezione degli stranieri, tedeschi in particolare. La corsa, effettivamente, avrebbe meritato maggiori attenzioni considerando anche il confronto intergenerazionale tra il laureato del Parioli Out Of Time, che a San Siro continua a non vincere, e il solido baio allenato da Nicolò Simondi, a tre anni a segno nel Parioli e terzo nel Derby, vincitore nel Fassati, nel Piazzale, nel Roma e lo scorso anno, al rientro, nel Di Capua. Così, in un afoso pomeriggio dal cielo velato, Anda Muchacho, agli ordini di Antonio Fresu, ha saputo aggiungere al suo magnifico palmares la sesta vittoria in pattern galoppando solo contro tutti e rendendo ben sei chili al più giovane rivale. In retta, sull’ultimo quarto di miglio, ha saputo controllare l’attacco di Time To Choose (infine quarto dietro Fulminix), passando in leggero vantaggio negli ultimi metri e contenendo il finale aggressivo di Out of Time, che comunque ha mostrato un bel cambio di passo e pochi timori reverenziali nei confronti degli anziani.
In un programma di livello, ciliegina sulla torta l’ultima corsa in programma, handicap con ben 18 cavalli in pista, una rarità che fa battere il cuore. La Finale del San Siro Classic, sul doppio chilometro di pista media, ha visto Un Bluffeur bissare il risultato dello scorso anno. Il magnifico sauro, assai ben interpretato da Luca Maniezzi, ha preso subito una buona posizione al via, in dirittura ha raggiunto il battistrada Udine - che terminerà quarto dietro Documentario - per passare ai 300 finali e rispondere negli ultimi metri all’attacco di Punta di Diamante, ottimo secondo.
Tutto perfetto, dunque. A patto di tenere gli occhi ben fissi sui cavalli (che li meritano sempre e comunque) e sulla pista e non voltarsi mai a guardare le tribune...