Ostacoli a Merano. Venerdì il Cross delle Nazioni
MERANO. All'ippodromo di Maia sarà un “venerdì da leoni” quello del 27 settembre, pomeriggio di corse che prelude alla domenica del 74° Gran Premio Merano Forst. Da leoni con energie infinite, perché quelle ci vogliono per affrontare i 6.000 metri del Premio delle Nazioni-Memorial Marco Rocca, il cross-maratona (è la prova più lunga della stagione ippica nazionale) abbinato alla Crystal Cup, il circuito europeo che raggruppa dieci ippodromi fra cui Maia è l’unico in Italia.
E grazie a questo challenge giungeranno a Merano due cavalli dall’Inghilterra, allenati da Nick Williams, quotato trainer detentore della Crystal Cup alla pari di uno dei suoi due allievi (i colori sono per entrambi quelli di Jane Williams), Maljimar, alle cui redini si presenterà James Reveley. Non proprio uno sconosciuto, Reveley, visto che ha vinto il “Merano” nel 2010 e nel 2011. Fra l’altro Williams al momento, dopo sei delle dieci tappe della Crystal Cup, è secondo sia nella graduatoria allenatori sia in quella proprietari e dunque, affamato di punti, non verrà certo a Merano per una vacanza. La sua seconda pedina è Sarika: provò il Nazioni anche l’anno scorso, desistendo poco lontano dal traguardo con quel McCormack che ritroverà in sella venerdì.
Non saranno un tocco di colore, i britannici, ma troveranno pane per i loro denti. Sulla carta, per attitudine ed esperienza, i favoriti dovrebbero essere Valsugana e Wan, entrambi griffati Favero. La femmina pupilla di Ostanel ha stupito tutti vincendo l’ultimo test, quando Wan è stato respinto dalla triplice.
Sarà un bel duello, nel quale cercheranno di interferire i ceki, a partire da Arman allievo di Vana Sr che vale più o meno i due già citati. Più difficile incrociare le linee con Pareto, carta di Olehla mai superlativo a Merano. Il compito appare ancora più arduo per gli altri di Vana e di Favero, rispettivamente Ilion e Nils. Ma nulla è detto: lungo il tracciato si affrontano 34 ostacoli, passaggi che portano fino ai confini dell’ippodromo, virate e soprattutto uno dietro l’altro seimila metri di galoppata lungo la quale la mano del fantino può dire e dare molto.
Il resto del pomeriggio – prima corsa alle 14.10 - prevede altre due corse per saltatori e quattro in piano con i fantini professionisti.