Mondiali salto ostacoli, un rebus a cinque stelle.
L’etimologia della parola “rebus” è incerta. Qualche linguista la fa risalire al latino “res”, cosa. Sicuro è invece il rompicapo che dovrà sbrogliare il c.t. FISE Marco Porro nel designare la squadra azzurra di salto ostacoli per i Mondiali di Herning (DEN 8/14 agosto). Roba da Settimana Enigmistica. Anche perché ai cinque binomi che verranno iscritti definitivamente (ora la lista comprende 10 cavalieri/amazzoni e 14 cavalli) il 25 luglio sarà affidato un doppio obiettivo: piazzamento onorevole (perciò niente posti in coda) ed entrare nelle prime 6 Nazioni in classifica, per ottenere la qualificazione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. L’ultima risale a 18 anni fa, Atene 2004, un po' troppo per un Paese che ha dato i natali a Federigo Caprilli. Chi andrà lo deciderà il successore di Duccio Bartalucci (mandato a fine 2021 a dirigere polo e dintorni) sicuramente dopo la Coppa delle Nazioni di Falsterbo (SWE) a metà luglio. La quale sarà tra l’altro l’ultima prova per Quilazio e Filippo Bologni (già testati in Coppa a Piazza di Siena e a Budapest) e la seconda per Cape Coral e Francesca Ciriesi (provati pure a Rotterdam). A bocce ferme non appaiono molto papabili, per Herning, Charmie con Antonio Alfonso e Calle Deluxe con Giulia Martinengo, che hanno fatto il pieno di penalità nelle disastrose Coppe delle Nazioni di Rotterdam fine giugno e Knokke venerdì.