FEI, Proposta sui cavalli da salto che in gara sanguinano e reazione ISES.
La federazione equestre internazionale (FEI), sta considerando di cambiare la cosiddetta “Blood rule” (regola del sangue) nelle gare di salto ostacoli, ovvero quella regola che, fino ad oggi, esclude dalle gare quei cavalli che manifestano sanguinamento prima di entrare in gara o durante la gara. La proposta vorrebbe che fosse una ispezione veterinaria a giudicare se il sanguinamento in atto permette al cavallo di entrare in gara o di continuarla, invece di essere automaticamente escluso come accade oggi. Con questa nuova regola, ad esempio, un cavallo che sanguina in bocca perché si è morso la lingua, potrebbe essere costretto a continuare per la decisione di un funzionario di gara.
La dott.ssa Kate Fenner, Presidente onorario della Società Internazionale di Scienze Equine (ISES), ha commentato come questa proposta rappresenterebbe un passo indietro nell’ottica del benessere animale, ignorando le ricerche sul dolore negli equini, normalizzando il fatto che, ad esempio, le attrezzature utilizzate nel salto ostacoli possano produrre danni, incluse contusioni e ecchimosi che producono sanguinamento nei tessuti orali e non. Con questo cambiamento di regole, permettere al cavallo di continuare a gareggiare nonostante una visibile evidenza di ferite, ridurrà l’esigenza nei cavalieri di usare speroni e imboccature in maniera responsabile. La lingua del cavallo è un organo estremamente sensibile, densamente innervato di recettori del dolore e le lesioni in quest’area causano forti dolori, riscontrati anche in altre specie animali, compresi noi stessi, aggiungiamo noi. I proposti cambiamenti possono normalizzare il fatto che il dolore indotto dall’uso d’imboccature e speroni, ad esempio, possa diventare accettabile in un contesto di gara. Oggi non lo è.
Kate Fenner ha dichiarato che “La proposta di cancellare il sanguinamento di cavalli che si sono morsi la lingua permettendo loro di continuare a gareggiare, ignora la realtà che i danni ai tessuti causano dolore”.
La proposta rappresenta anche una significativa riduzione nella trasparenza verso il pubblico, tentando di nascondere la realtà che il salto ostacoli può causare traumi nei cavalli. In questi tempi durante i quali le competizioni equestri sono sotto l’attento esame dell’opinione pubblica sul livello di benessere animale esistente, il permettere un approccio permissivo verso segni visibili di infortunio contraddice la lodevole massima della FEI che declama “Il benessere animale è fondamentale” espresso chiaramente nel loro recente documento intitolato “Piano d'azione per il benessere degli equini” (https://inside.fei.org/fei/equine-welfare/action-plan ).
Inoltre nuove regole rappresenteranno un pesante onere per i veterinari che dovrebbero determinare la severità delle lesioni che producono una visibile perdita di sangue prima di decidere di permettere a un cavallo di competere, in contrasto con le regole attuali che automaticamente non lo permettono.
Questo anche perché molti studi scientifici sul dressage e sul completo hanno documentato che, anche senza la presenza di sanguinamento visibile, c’è un alto numero di lesioni orali prodotte dalle imboccature. È difficile che il tasso di lesioni sia inferiore nel salto ostacoli, specialità dove le restrizioni sul tipo di imboccature da impiegare è minore. Questi studi dimostrano scientificamente che il sangue è “sono la punta di un molto più grande iceberg” e conseguentemente, nel momento in cui si manifesta anche il sanguinamento, i cavalli hanno già avuto precedentemente menomazioni da imboccature o altre attività ed equipaggiamenti.
Se ci sono preoccupazioni che riguardano il fatto che un vasto numero di cavalieri vengono eliminati per quello che possono apparire come “lesioni minori”, l’approccio giusto ed equilibrato è quello di esaminare i perché queste lesioni accadono e provvedere linee guida e cambi nelle regole per ridurre il rischio che esse occorrano, piuttosto che allentare gli standard di benessere animale odierni.
Il cambiamento di regole proposto, è anche fondamentalmente incompatibile con il principio precauzionale che la Commissione Etica e di Benessere Animale della FEI ha incluso nel suo documento conclusivo come una raccomandazione chiave alla quale la FEI ha pienamente aderito. Questo principio vuole che in un eventuale mancanza di dati, le decisioni vengano comunque prese a favore del cavallo. Allentando le restrizioni nonostante le evidenze esistenti sulle lesioni causate delle attrezzature equestri adottate, ciò andrebbe in totale contradizione con l’impegno di priorizzare il benessere animale anche nel caso di incertezza che, in questo specifico caso, non esiste.
Inoltre questo cambiamento di regole non è allineato con i principi di addestramento dell’ISES, basati su prove scientifiche, che la FEI ha preso come riferimento nelle tante discussioni passate e recenti per il benessere animale degli equini. In particolare non lo sono per quanto riguarda il principio n° 1: “Riguardo per la sicurezza dell’uomo e del cavallo evitando metodi o equipaggiamenti che causano dolore, stress or incidenti al cavallo” (www.equitatioscience.com/ises_training-principles ). Permettendo che cavalli con sanguinamenti visibili e prove di infortunio di continuare a competere, la FEI vorrà contraddire in pieno questo fondamentale principio del benessere animale. Se portati avanti, questi cambiamenti di regole condurranno anche verso un ulteriore e crescente danno al benessere animale del cavallo sportivo e ridurrà di conseguenza la pubblica accettazione dell’uso del cavallo nelle competizioni sportive.
Le ricerche svolte e pubblicate dalla FEI hanno chiaramente indicato che il miglioramento delle condizioni di benessere animale è un elemento chiave per il pubblico in generale e per la maggioranza degli stessi protagonisti e fruitori di ogni livello della “industria del cavallo”. Piuttosto che diminuire gli standard attuali, la FEI dovrebbe essere rivolta a rafforzarli, basandosi sul vasto numero di ricerche scientifiche già esistente.La Società Internazionale delle Scienze Equine (ISES) è una organizzazione no-profit la cui missione è quella di fornire un forum per presentazioni, discussioni e per facilitare il miglioramento delle ricerche sulle scienze sulla equitazione che tendono a migliorare il benessere animale dei cavali nella loro interazione con gli umani. Si possono iscrivere scienziati, ricercatori, operatori dell’ equitazione, compagnie e semplici appassionati dell’equitazione di qualsiasi livello che abbiano a cuore il benessere del cavallo. www.equitationscience.com
























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