Miss Ippodromo, sfida in bellezza a colpi di talento e passione ippica
Ieri si è celebrata in tutto il mondo o quasi la Festa della Donna e, al di là delle mimose e degli equivoci sulle origini di questa giornata, restano l'impegno e la sensibilizzazione verso i diritti -e prima ancora il rispetto- per l'universo femminile.
In Italia per le donne e per la parità si può e si deve fare ancora tanto, anche a livello di mentalità, cultura, educazione e prospettiva.
E se, nel pianeta equitazione, a dispetto di un maschilismo di fondo, più di una cavallerizza è riuscita a ritagliarsi spazio, l'ippica è invece rimasta molto indietro anche rispetto agli altri paesi europei e agli Stati Uniti dove invece, sia nel lavoro di tutti i giorni al fianco dei cavalli, sia in corsa -galoppo e trotto- l'approccio e la passione femminile, la sensibilità e le capacità empatiche verso l'animale, sono apprezzate e valorizzate.
Eppure, le poche così temprate e appassionate da lottare e vincere contro pregiudizi, ignoranza, invidie e disparità di un ambiente peraltro alla frutta anche per queste ragioni, riescono a far bene -e generalmente, lo dicono risultati e statistiche, anche meglio, molto meglio, degli uomini- a livello amatoriale come in quello professionistico tanto con i purosangue tanto con i trottatori.
Si pensi, tra quelle in attività in sulky e in sella -anche per il monté- a Michela Racca e Giulia Deschi vincitrici proprio ieri, a Maria Giovanna Bortolanza, a Sara Del Fabbro, prima jockette italiana sponsorizzata da un'azienda internazionale oppure allo splendido arrivo in lotta per il successo tra la lanciata Sara Spampatti e Taika Raulo (anche allenatrice) con gli affezionati Damblé ed Infinity Focus, uniche fanciulle in gara all'ultima delle Capannelle la scorsa domenica o, ancora, tra le amazzoni non professioniste, a Elena Villani, alla popolare Jessica Pompa, ancora a Jessy Spampatti (sorella di Sara), a Rebecca Dami, Monica Gradi, Elena Bruniera, Carlotta D'Agostino, Lucia Pasqualini, Alessandra Devidé, Maddalena Varsori, Elvira Riccioni, Virginia Tavazzani, Klaudia Freitag, Francesca Consoli, Federica Scuffia, Laura Lo Nano, Jolanda Jannaco, Denise Trinca, Nicoletta Danieli, Sara Bruni, Michela Rossi, Sofia Ricci, Marta Matarazzo e a tutte le altre, comprese quelle che militano nel circuito ippico-benefico delle Stelle, da cui, tra l'altro, provengono anche molte di quelle sopra elencate.
In compenso, dalla passione per l'ippica -grazie anche al fascino, al glamour e all'eleganza dei cavalli- che, ogni anno, prende vita l'unico concorso di bellezza che la bellezza, appunto, e la femminilità la cerchi ed esalti come intensità, profondità, personalità, talento, arte, fuoco, studio, stile e passioni, in primis proprio quella per i nostri destrieri: Miss Ippodromo...
L'edizione 2023 proporrà le finali a Migliarino Pisano, il 15 e 16 aprile e anche quest'anno Cavallo2000 sarà partner della manifestazione che, nella due giorni, proporrà anche le corse amatoriali di trotto senza frusta alla Tenuta Isola per il Memorial Luigi Cortellazzi e, il sabato sera, al Borgo di Pratavecchie, un concerto del più ippico dei nostri cantautori, Alberto "Caramella" Foà, con ospiti Manu Ley, un altro "cavallaro" come il Campione in carica delle Stelle Paolo Chiari e un cameo della straordinaria cantante Petra Magoni, anche lei innamorata dei cavalli e come Foà e Chiari, già campionessa tra le Stelle.
Miss Ippodromo non mette numeri alle finaliste, non pone limiti o vincoli di età e concede spazio al talento delle ragazze. E' la prova provata che si può uscire -e si deve- dagli stereotipi e dai luoghi comuni che accostano spesso, per fortuna non sempre, la bellezza alla stupidità e i concorsi alla frivolezza.
Basta guardare alla storia, al background, alla preparazione e allo spessore delle sei finaliste di quest'anno per accorgersi, di quanto Miss Ippodromo sia diverso dagli altri concorsi e quanto l'amore per i cavalli sia considerato un valore aggiunto.
Alice Vinci, l'unica tra le magnifiche 6 ad avere solo posato, in sella, è prima che attrice e modella, una criminologa con tre lauree impegnata nel sociale e nello specifico specializzata proprio sui casi, i reati e i problemi a sfondo sessuale e di violenza sulle donne. Romana, ha dato di recente alle stampe il libro, "Le Coordinate del Male", perché tra i suoi talenti c'è anche quello di scrivere.
Noemi Borzì, la studentessa universitaria che rappresenta l'Emilia Romagna, arriva direttamente dalle finali di Miss Italia e a cavallo c'è stata, eccome, tanto da confessare di coccolarsi, fin da bambina, "il sogno di fare equitazione e di avere un cavallo tutto per me, per noi".
Natalie Ortlund è una svedese, spesso in Italia proprio per i cavalli, che nella vita alleva, allena e guida, con un occhio di riguardo al "monté". Conosce molte cose del cavallo sportivo ed ha con esso un approccio etologico e di scambio di anime.
Di Taika Raulo -anche lei scandinava da parte di madre, finlandese per la precisione- e di Elvira Riccioni (che arriva dal Lazio ma rappresenterà l'Università di Camerino, nelle Marche) abbiamo già scritto e del loro amore sconfinato, infantile ed adulto al tempo stesso, per i cavalli e per il galoppo. Taika è fantino professionista è proprietaria di scuderia e da qualche settimana ha conseguito la patente di allenatore cogliendo da subito i primi traguardi, Elvira è amazzone dilettante, brava ed entusiasta, dei suoi cavalli.
Per chiudere l'avvocato Elvinia Minnoni, che torna sul "luogo del delitto", in finale, dove l'anno scorso conquistò proprio la fascia e il titolo di Miss Cavallo2000. Lei, marchigiana, proprietaria di scuderia tra l'altro sentimentalmente legata al driver Marcello Di Nicola, ha gareggiato tra le Stelle e "confessa" di avere "imparato e ricevuto molto dai cavalli, maestri di vita e di amicizia, arte e poesia in movimento", tanto che come prova libera di talento presenterà proprio un monologo dedicato all'ippica e, appunto, ai cavalli.