''Mia cara ippica, vado via o resto....?''
ATTILIO D'ALESIO, presidente dell'associazione Coordinamento Ippodromi, ha preso spunto dalla trasmissione Tv di Fazio e Saviano "Vieni via con me" e ha elencato i motivi per cui è bene restare nell'ippica o lasciarla al suo destino.
VADO VIA Perché ormai l’ippica italiana è finita
RESTO Perché il Ministro Galan ha assicurato che per salvare l’ippica verrà adottato il modello CONI, assimilando così l’ippica allo sport.
VADO VIA Perché l’Unire è un carrozzone inutile, inefficiente, dannoso, in 10 anni ha cambiato 14 tra Presidenti e Commissari e ben 5 Segretari Generali e qualcuno lo vuole privatizzare.
RESTO Perché l’Ente pubblico Unire testimonia che l’ippica è meritevole di tutela pubblica e vi lavorano tanti bravi impiegati, funzionari e dirigenti.
VADO VIA Perché ormai le scommesse ippiche rappresentano solo il 2,5% del totale dei giochi raccolto nel nostro Paese.
RESTO Perché la scommessa ippica non è un gioco e se riformata può essere ancora il motore del nostro sviluppo.
VADO VIA Perché alcuni ippodromi sono desolati e deserti.
RESTO Perché alcuni ippodromi sono curati, accoglienti e ricchi di iniziative culturali e promozionali.
VADO VIA Perché l’ippica è divisa, litigiosa, piena di personalismi e di egoismi, incapace di mettersi intorno ad un tavolo e progettare il proprio futuro nel rispetto del ruolo e della funzione di ogni componente.
RESTO Perché qualche positivo segnale per il superamento di queste assurde logiche stà emergendo ed il convegno a Fiera Cavalli promosso dal Coordinamento degli Ippodromi stà dando i suoi primi frutti.
VADO VIA Perché non siamo mai in televisione ed i giornalisti evidenziano sempre le cose brutte che purtroppo accadono e mai le cose belle che facciamo.
RESTO Perché ancora alcuni bravi giornalisti ci dedicano spazio ed attenzione, purtroppo su pochi giornali, su alcuni siti web e sulla Tv Unire che prima o poi bisognerà riformare.
VADO VIA Perché ancora non conosciamo il Calendario, il Monte-Premi, le provvidenze agli allevatori, la convenzione per gli ippodromi.
RESTO Perché il vertice dell’Unire ci ha assicurato che prestissimo discuteremo di Calendario, di Monte-Premi, di provvidenze agli allevatori, di convenzione per gli ippodromi e ci presenterà il Bilancio Consuntivo 2010.
VADO VIA Perché al nostro Parlamento ed alla Politica non interessa il nostro mondo, nonostante i grandi successi sportivi dei nostri cavalli e dei nostri campioni ed il cavallo sia amato dalla stragrande maggioranza degli italiani (Studio del Prof. Mannheimer).
RESTO Perché il nostro Parlamento ha approvato la Legge 185/2008 che prevede un contributo a favore dell’Unire di 150 milioni annui che il Ministro Galan ha confermato anche per il prossimo anno.
VADO VIA Perché nell’ippica c’è poca professionalità e non si valorizzano le competenze che pure vi sono, diffuse su tutto il territorio nazionale.
RESTO Perché venticinque Ippodromi sono di proprietà di Amministrazioni Comunali, uno di un’Amministrazione Regionale e diciassette di soggetti privati che destinano le loro preziose aree allo svolgimento delle corse, oltre a ben 610.000 ettari di terreno dedicato all’allevamento ed alla produzione di alimenti per i cavalli.
RESTO Perché l’ippica dà lavoro e reddito ad oltre 50.000 famiglie e perché centinaia e centinaia di operatori, allenatori, guidatori, fantini, artieri, lavoratori, allevatori, proprietari curano con amore e con passione i loro cavalli, censiti in oltre 430.000.
RESTO Perché un ippodromo italiano è intitolato al Capitano Federigo Caprilli l’inventore dell’equitazione moderna e conoscendo la sua biografia so che resterebbe.