Melfi rientra nel weekend per preparare il Parioli
PISA. E' un cavallo bellissimo Melfi, un imponente baio che sulle diritture di San Rossore ha preparato il rientro che avverrà nel weekend pasquale. Il tre anni allenato da Endo Botti e Cristiana Brivio è stato il miglior maschio due anni allenato in Italia.
Di essere buono lo aveva già detto il 1 ottobre a San Siro imponendosi nel Premio Vittorio Riva, listed race di preparazione al Gran Criterium, passando in vantaggio ai 400 metri per poi respingere Maturlo e allungare ancora, con folate convincenti.
Il terzo posto nel Gran Criterium, primo degli italiani, ne aveva ribadito la qualità della quale il portacolori della Chelsea ha dato un saggio alla successiva sortita, il 3 dicembre al Prato degli Escoli quando il suo scatto ai 200 finali ha risolto il Criterium di Pisa. Un rating di 110 la valutazione della sua galoppata pisana mentre la vittoria del Riva gli era valsa un già lusinghiero 109.
Quel giorno a Pisa, al tondino del dissellaggio, il cavallo con il numero 4 di sellino appariva in tutto lo splendore: un modello importante, con tanti punti di forza, un atleta che già dimostrava la maturità del corridore. Una gran testa, un purosangue calmo e statuario si faceva riprendere dall'obiettivo pittorico di Enrico Querci. Quel bianco sul marrone del mantello baio dava a Melfi un tocco speciale, un galoppatore che sembrava uscito dal quadro di una artista. E' la bellezza di un cavallo che galoppa forte sull'erba. Del resto ha una genealogia di lusso.
E' un figlio dell'irlandese Kessaar, che a due anni vinse le Mill Reef Stakes di gruppo 2 a Newbury. Precoce e veloce in corsa e ottimo su qualsiasi terreno, in razza questo giovane sire si sta rivelando padre di numerosi vincitori. Del resto nelle sue vene scorre il sangue blu di Kodiac e nel suo pedigree spicca anche la madre dal champion miler Raven's Pass.
Kodiac è uno stallone fenomenale, figlio di Danehill e fratellastro di Invincible Spirit. I suoi figli sono vincitori di stakes in tutto il mondo, anche al massimo livello come il laureato di gruppo 1 Good Guess (Prix Jean Prat). Con questa carta genealogica, il potenziale già fatto vedere nella carriera a due anni, Melfi è al momento la miglior carta italiana per il Parioli. Con il passaggio d'età si è fatto ancora più bello. E su quelle diritture ritagliate nel bosco tra i pini di San Rossore si è fatto ammirare nei lavori del mattino.
Ha un'azione bellissima, Melfi. Elastica, fluida, aerea. Sembra non fare fatica, il gesto del suo galoppo è qualcosa di armonico e di efficace allo stesso tempo. Folate che incantano. A Pisa c'è molto tifo per lui. Qui se ne intendono di campioni. Ne sono passati tanti. E non solo Ribot. Sognano che Melfi verso la fine di aprile vinca il Parioli, la trasferta per Roma è già pronta, biglietti dell'alta velocità e hotel. E il binocolo per inquadrare i cavalli alle gabbie e scorgere quel baio dal muso bianco e balzano a quegli arti inferiori che radenti spingono sull'erba.
Nel weekend pasquale rivedremo ' IL SOGNO PISANO' calcare il palcoscenico di un ippodromo metropolitano. E' l'ora della première stagionale. C'è da aspettare la dichiarazione dei partenti, con molta probabilità lo vedremo in lizza lunedì di Pasquetta alle Capannelle, storia del Premio Daumier, la porta verso le Duemila Ghinee.
Il miglio di Roma è l'ideale trampolino di lancio per la classica. Lo dice l'albo d'oro, l'ultimo vincitore del Daumier è Vero Atleta, che regalò gloria e applausi a scena aperta a Frankie Dettori nel gran giorno.
Endo e Cristiana hanno iscritto il figlio di Kessaar anche nel Premio Gardone di sabato a San Siro. Fanno così le grandi scuderie, non lasciano niente d'intentato. Iscrizioni anche sul contraltare milanese, il trial che da San Siro porta ugualmente i primi due al grande appuntamento del Parioli. Roma o Milano, per Melfi è giunta l'ora del rientro. Dario Di Tocco, il bravissimo jockey pisano, sarà il suo consueto interprete.