L'omeopatia e la macchina cavallo/2
LA COMPRENSIONE di un paziente come l'atleta animale richiede il riconoscimento di atteggiamenti e comportamenti che permettono di mettere in relazione l'individuo con il suo ambiente e le sue condizioni cliniche. Ciò consente anche di identificare le caratteristiche individuali critiche e così le misure preventive del caso.
Sempre più di frequente si riscontrano casi di scarso rendimento sportivo imputabili a turbe cosiddette comportamentali .Da sempre si ritrovano nella clinica ippiatrica chiari segni di disagio psicologico ed emotivo, non infrequentemente associati a disturbi funzionali od organici (coliche, autotraumatismi ecc.) che vengono affrontati con metodi soppressivi se non anche coercitivi,con discutibili e comunque scarsi risultati.
Le stesse considerazioni si possono fare per il quadro clinico fisico del paziente, così come per gli aspetti generali che caratterizzano il soggetto e l'espressione del suo stato di salute complessivo.
Quando dosi infinitesimali di materia (rimedi omeopatici) sono in grado di agire positivamente con evidenza in casi clinici negli equini, non ci si può non domandare il perchè, specie quando sono scelte secondo un criterio di similitudine con quel paziente in quel momento e in quel dato contesto. Le stesse dosi infatti possono essere inefficaci in un altro caso apparentemente simile basandosi esclusivamente sul fatto che il nome attribuito alla malattia sia convenzionalmente lo stesso (colica, bolsaggine ecc.)
Purtroppo questa è una nota dolente per l'omeopatia che si vede proiettata nel futuro ancora con alcuni interrogativi non del tutto compresi secondo le leggi della scienza fino ad oggi note.
Ciò non può però rappresentare motivo sufficiente per negare l'evidenza. La legge di gravità ha rappresentato da sempre, per l'umanità e per la natura, una condizione reale anche quando la sua forza non era comprensibile nè dimostrabile o misurabile da parte della scienza e dalla conoscienza umana.
Sarebbe in questo caso auspicabile una maggior attenzione piuttosto che l'atteggiamento diffidente e distaccato della scienza cosiddetta ufficiale.
La finalità della medicina veterinaria è la comprensione di un paziente e della sua gestione sia come strumento di lavoro per l'uomo nel rispetto della sua individualità, sia nel suo stato di salute.
Il cavallo è una specie animale che è fortemente condizionata dallo stato di addomesticamento dal quale dipende per la sua sopravvivenza ed evoluzione, ma dal quale subisce conseguenze anche dannose in funzione dell'ambiente, del tipo di attività e di interazione con l'uomo.
Il cavallo atleta è sottoposto a pressioni di tipo fisico in ragione dell'allenamento sportivo ma anche di tipo psicologico ed emozionale non certo trascurabili.
L'inquadramento strettamente fisico della malattia rischia di perdere di vista i caratteri del quadro globale del soggetto. La semplice soppressione dei sintomi risolve solo parzialmente il problema clinico che spesso si ripresenta aggravato nel tempo. Un sintomo importante e condizionante di un determinato momento della vita del paziente è solo l'espressione più appariscente di un quadro ben più ampio che è l'individuo. In medicina veterinaria non si è propensi a chiedersi se la soppressione di un sintomo proceda di pari passo con il miglioramento o meno delle condizioni generali del paziente anche se spesso il custode attento ne coglie le differenze. Non possiamo pertanto stabilire che un cavallo stia realmente bene solo perchè abbiamo trattato i suoi dolori da patologie professionali senza aver rivolto l'attenzione alle sue condizioni generali e psico-emozionali.
Ciò in considerazione al fatto che i cavalli,in quanto animali vengono considerati “esseri senzienti” e che il concetto generale di salute, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, è coincidente con quello di equilibrio psico-fisico piuttosto che l'esclusiva e incondizionata assenza di sintomi fisici.
Uno degli aspetti più edificanti dell'approccio omeopatico è sicuramente quello di avvicinarsi all'ideale clinico del concetto di cura nel rispetto dell'individualità del paziente.
Oggi la medicina veterinaria si può avvalere anche dell'omeopatia con maggiori garanzie per qualità e sicurezza anche grazie al riconoscimento delle medicine non convenzionali quale atto medico veterinario e regolamentate sul piano deontologico.
Dr. Alessandro Battigelli
Medico veterinario – Bologna