Lega Ippica: troppi difetti nel Ministero Agricoltura
IL COMITATO PRE LEGA Unione Ippica Italiana comunica "Il giorno 2 aprile u.s., il Mipaaf ha inviato una lettera alle società di corse avente per oggetto “sospensione della delega al pagamento dei premi” e questo documento ha creato molta agitazione negli operatori che, probabilmente, hanno frainteso quanto scritto dal Ministero. Il testo dice: “In attesa, della definizione, con il Ministero dell'economia e della finanze, delle procedure di spesa per lo svolgimento delle funzioni già di competenza dell'Assi, la delega al pagamento dei premi, stabilita convenzionalmente in favore delle società di corse, è temporaneamente sospesa. Si chiarisce che la sospensione si rende necessaria per l'esigenza manifestata dal Mef di adeguare il sistema del cosiddetto pagamento indiretto dei premi alla normativa di contabilità generale dello Stato, con specifico riguardo alla disciplina relativa agli agenti contabili di cui all'art. 74 del Rd n. 2440/1923 e all'art. 44 del Rd n. 1214/1934. Sarà cura di questa amministrazione fornire tempestiva informazione in ordine ai tempi e modalità di riattivazione dell'istituto”.
Cosa vuol dire? Semplicemente che, per una legge dello Stato, alla quale potrebbe comunque essere applicata in futuro una deroga, il Mipaaf non può delegare le Società, che sono dei privati, al pagamento dei premi verso altri privati, per cui l'erogazione delle spettanze sarà effettuata direttamente dal Ministero. Tutto ciò (che poteva essere tranquillamente evitato preparandosi per tempo) porterà alla nascita di qualche problema per le società stesse, soprattutto in merito alle monte dei fantini ed al riaccredito delle iscrizioni, sia per il trotto che per il galoppo, ma non si tratta di una sospensione del pagamento dei premi, come qualcuno aveva temuto.
Detto questo, sottolineiamo per l'ennesima volta quanto sia sempre più importante ed urgente arrivare al varo definitivo del nostro progetto e, quindi, della gestione diretta del settore da parte degli ippici. Quanto si è verificato in questo caso (per non parlare della sciagura relativa alle corse estere) è, infatti, l'ennesima dimostrazione della scarsa efficienza e dell'assoluta approssimazione del Mipaaf nella gestione delle “cose” ippiche".























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