Ippodromi metropolitani, fumata nera all'Unire
FUMATA NERA al termine della lunga riunione che si è svolta mercoledì 25 febbraio a Roma tra l'Unione Nazionale Incremento Razze Equine e i rappresentanti degli ippodromi metropolitani (Milano, Roma e Napoli), dei quali è per ora confermata al 90 per cento la serrata a partire da domenica 1 marzo.
Come è noto, le Società di Corse (proprietari o gestori) dei citati ippodromi hanno richiesto all'Unire il pagamento dei cosiddetti "corrispettivi compensativi" per il periodo 2005-2008, ovvero il compenso riconosciuto dalla stessa Unire agli ippodromi di Milano, Roma e Napoli per la loro "obiettiva maggiore onerosità gestionale" rispetto agli altri impianti italiani. La cifra dovuta dall'Ente è nell'ordine di 8-9 milioni di euro.
L'Unire ha affermato di non poter dare alcuna garanzia finchè non avrà ricevuto il parere dell'Avvocatura di Stato, che potrebbe anche invalidare la delibera in questione.
Le Società di Corse, dal canto loro, sostengono che la chiusura degli ippodromi non deve essere considerata un atto ostile ma una indilazionabile richiesta di chiarezzza, tra l'altro necessaria per chiudere i loro bilanci del 2008.
L'Unire ha assicurato che si muoverà nella giornata di giovedì 26 febbraio per far sì che venga trovata una soluzione e quindi le riunioni ippiche abbiano regolare svolgimento secondo il calendario nazionale.
Nella vicenda si inseriscono le proteste, già attuate o per ora solo minacciate, da parte delle Categorie del trotto e del galoppo e dei dipendenti delle Società di Corse.























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