Ippodromi Fiorentini, perché i licenziamenti
LA SOCIETA' Ippodromi Fiorentini spa comunica: " La Ippodromi Fiorentini spa, che dal primo aprile c.a. gestisce gli ippodromi fiorentini del Visarno e delle Mulina, nonostante la grave crisi che interessa l'ippica italiana e le mutate condizioni economiche del settore, che hanno provocato una sensibile riduzione dei ricavi dell'azienda, ha elaborato un progetto industriale di ristrutturazione che prevede:
1 - Il rilancio dell'ippica nella città di Firenze i cui presupposti sono:
- accorpamento dell'ippodromo del trotto all'interno dell'ippodromo del galoppo nel termine di due anni, cioè in tempi inferiori a quelli previsti nel bando comunale
- riorganizzazione dell'attività ippica all'interno dell'ippodromo, in cui si svolgono esclusive funzioni legate all'organizzazione delle corse e non è previsto l'allenamento dei cavalli
- avvio degli investimenti per potenziare le strutture ippiche
- elaborazione, di concerto con l'Unire, di un piano ippico per Firenze, che preveda il potenziamento qualitativo delle corse, sia di galoppo che al trotto.
2 - Sviluppo di altre attività economiche compatibili, con significativi investimenti all'interno del comprensorio dell'ippodromo del Visarno, tali da consentire un costante e continuo utilizzo della struttura:
- attività legata alla raccolta dei giochi, anche non ippici, come previsto dall'attuale normativa
- attività di ristorazione, catering e ricevimenti
- attività sportive legate al mondo del cavallo
- attività legate allo svago, allo spettacolo, all'arte e alla moda
- attività convegnistica.
Gli investimenti saranno realizzati in lotti funzionali.
Il completamento delle prime opere e l'avvio della fase produttiva sono previsti entro il 2011.
La società, per gli esercizi economici 2009-2011 anteriori al concreto avvio delle attività previste nel progetto industriale, ha elaborato un progetto di gestione, supportato da un adeguato piano economico-finanziario che, tenuto conto dell'attuale situazione economica e dell'effettiva attività da svolgere, prevede, tra l'altro,una riduzione del 45% delle ore di lavoro prestate dal personale dipendente.
La società, per evitare la riduzione del personale con licenziamenti collettivi, in previsione che nel corso del triennio il personale, adeguatamente formato, possa essere nuovamente e pienamente impiegato, ha proposto alla rappresentanza dei lavoratori e alle competenti organizzazioni sindacali di concordaare un progetto di riduzione delle ore di lavoro con utilizzo, a favore dei dipendenti, degli ammortizzatori sociali e degli altri strumenti all'uopo previsti dalla normativa vigente e cioé:
- contratti di solidarietà
- cassa integrazione straordinaria.
Nei numerosi incontri che si sono tenuti, a partire del mese di giugno u.s., tra la società, la RSU e le Organizzazioni Sindacali, in un confronto sereno, franco e leale sono stati affrontati tutti i temi, gli aspetti e le soluzioni legati al problema occupazionale. Gli ultimi incontri si sono svolti alla presenza di titolati rappresentanti del Comune di Firenze e dell'Unire.
In data 18 settembre 2009 la RSU ha comunicato alla Società che l'Assemblea dei lavoratori rifiutava la proposta della società, CHE IN TERMINI REALI PREVEDEVA, NONOSTANTE UNA RIDUZIONE DELL'ORARIO DI LAVORO DEL 40%, LA CONSERVAZIONE PER TUTTI I LAVORATORI DIPENDENTI DELL'80% DEI SALARI E DEGLI STIPENDI ATTUALMENTE PERCEPITI,CON LA POSSIBILITA' DI INCREMENTARE DETTA PERCENTUALE IN FUNZIONE DEI PREPENSIONAMENTI VOLONTARI.
La Società, su invito del Comune, ha atteso invano dal 18 settembre al 12 novembre eventuali controposte da parte delle OO.SS. e dei rappresentanti dei lavoratori.
La Società, considerati gli oggettivi esuberi di personale, per eliminare le pesanti perdite giornaliere e per garantire il mantenimento della continuità aziendale, si è vista costretta, suo malgrado, all'apertura della procedura dei licenziamenti collettivi, seguendo le modalità previste dalla normativa di riferimento."