Il Gruppo Martone salva l'ippodromo di Merano
la ripresa domenica 5 maggio?
Caro Direttore, questo bicchiere che sino a ieri pareva mezzo vuoto, oggi mi sembra quasi pieno… Il motivo di tanto ottimismo? Ma no, non si tratta di ottimismo, piuttosto di rinnovate speranza e di fiducia nell’uomo. O meglio, “in quell’uomo”. Già, ci eravamo lasciati parlando di Merano e della sua grave crisi, dell’eventualità di un passaggio, anzi di un affitto ad altra ragione sociale, della Merano-Maia Spa, ormai finita sulla scrivania del liquidatore.
Poi, era intervenuta Pragma. Si diceva della sua intenzione di gestire solo 16 giornate ed a quel punto s’era acceso, lampeggiante e pericoloso, il “red alert”! Perché, passando quella richiesta, Merano avrebbe perso i connotati di centro di training permanente e altre peculiarità ancora, e Maia da punto d’incontro (fino al 1980) dell’élite ippica non solo nazionale, sarebbe scivolata lungo un baratro non più risalibile.
Poi però, nei giorni scorsi, è stato fatto cenno ad un nuovo gruppo interessato a rilevare “La Scala” degli ostacoli ed il nome nuovo è stato quello di Gianni Martone, attorniato da congruo numero di appassionati meranesi. Credo che la Sua Testata giornalistica meriti un approfondimento in merito, tra la mia visione e la cronaca degli ultimi fatti.
Dunque, il gruppo di ippici capitanati dall'imprenditore Gianni Martone ha formalizzato la sua offerta. l’assemblea dei soci della Merano Maia giovedì s’è riunita e Patrick Palladino, il liquidatore incaricato, ha accolto la richiesta della nuova cordata che ora “supera” la situazione non elegiaca che s’era venuta a creare dopo che era stata prescelta Pragma invece di quella di Paolo Favero. Al quale va riconosciuto che – seppure il suo ruolo di proprietario e allenatore l’avrebbe visto compresso in una sorta di conflitto d’interessi – tra i suoi proprietari avrebbe pur trovato la personalità di giusto riguardo, cui affidare la premiership di cordata.
Invece, è arrivato il Gruppo Martone che tra le sue componenti annovera il primo vincitore locale di Gran Premio Merano, Paul Trenkwalder, e ancora Mario Pirone, Fredi Gang (allenatore a segno a Maia nel Gran Premio con Kifti e sposato con Verena Fuchs dell’omonima dinastia e già campionessa europea in sella prima di diventare general manager della casa d’aste BBAG di Baden Baden), e ancora Ruth Volgger, Erwin Theiner, così come il GR Marco Bozza ed Alex Brunner, il collega giornalista (e proprietario di scuderia) Rolando Facchini, Peter Franceschini erede del compianto presidente Paul, quindi il dottor Markus Covi che, appena libero, lascia il camice in ospedale per correre a Maia a seguire i lavori e le corse. E poi, Leo Haller “penna” del Dolomiten, il proprietario di scuderia Giuseppe De Moliner e altri ancora. Insomma, Merano s’è desta e vuole riprendere in mano le redini della sua creatura più amata.
«La nostra iniziativa – dice Martone – ha preso nome ’Progetto per l’ippodromo di Merano’». Martone non ha poi mancato di osservare che «l’offerta di Pragma era sostanzialmente corretta, intesa ad evitare di produrre perdite. Ma il nostro punto di vista è diverso». E incalza: «Naturalmente, cercheremo di contenere il deficit che indubbiamente si presenterà. E però, già prima di inseguire il pareggio di bilancio vogliamo impegnarci a dare un bello sviluppo all’attività ippica. È la passione il motore di questo gruppo, sicché siamo preparati ad assumerci qualche perdita. Per il 2013, la ex Unire assegna a Maia 22 giornate, una in più rispetto al 2012, e un montepremi di 2,4 milioni, appena superiore al precedente. Ora noi intendiamo impiegare nel modo migliore ogni opportunità che ci viene dal “Direttorio romano” dell’ippica, poi punteremo a dilatare le nostre stagioni».
L’assemblea generale dei soci ha approvato all’unanimità l’offerta presentata da Gianni Martone e dal suo gruppo composto eminentemente da ippici locali ed appassionati del turf meranese. Ora, però, prima di passare a rimboccarsi le maniche, Martone & c. intendono aspettare le mosse dell’amministrazione comunale meranese, che non potrà non prendere atto (con grande soddisfazione) della scelta largamente condivisa dalla base societaria, infastidita evidentemente che sia stata già avanzata un’istanza di pre-concordato. In realtà, Martone ed i suoi compagni d’intrapresa avrebbero addirittura voluto acquistare Merano Maia, ma il liquidatore Palladino non ha ritenuto percorribile questa richiesta.
Certo, giovedì sia Forst che la Mic di Henri Chenot hanno giustamente e intelligentemente accolto la disponibilità del Gruppo Martone, di fatto dando indicazione al Comune di Merano che “questa nuova presenza, premiata a larghissima maggioranza dall’assemblea generale, andrà salutata dal ‘gradimento’ dell’amministrazione civica”, proprietaria degli impianti ippici.
E i dipendenti? Già, Martone – che ha lanciato con successo il portafoglio azionario, che permette l’acquisto da una ad un massimo di 10 azioni pro capite, a 1200 euro l’una – ha assicurato che il suo ’Progetto ’ intende riassumere i due terzi dei dipendenti dell’ippodromo a seguito di un’azione di concertazione con le categorie sindacali, visto che gli stessi erano stati lasciati a casa per via della procedura di liquidazione avviata dal gestore precedente.
Le annuncio ora le date del 2013, caro Direttore. La riapertura di Maia è prevista per domenica 5 maggio, seguiranno poi i convegni del 12 e di lunedì 20, tradizionale appuntamento di Pentecoste, poi dal 2 giugno seguiranno altre 4 domeniche. Dopo la breve pausa estiva di 4 settimane, Maia riaprirà i suoi imponenti cancelli il 21 luglio, con replica il 28. In agosto, ancora meeting in piano (con intermezzi in ostacoli) a partire dal 4 all’11, proseguendo con il convegno di Ferragosto e ancora il 18 e 25. Settembre d’oro, quindi, il mese di Gran Siepi e Gran Premio Merano Forst (1,8,15,22, 29), ma anche venerdì 27 come “vetrina” del big event, il “Merano”, che si disputerà il 29 settembre.
Poi, la consueta coda d’ottobre: una, due oppure tre giornate? Non importa, ora. Merano non solo mantiene ed allarga le sue riunioni, soprattutto ha ritrovato se stessa e la sua passione più autentica. Fatta di ippici a tutto tondo. È proprio vero: quando sembra che tutto sia perduto, il cuore e lo spirito d’appartenenza sanno fare il miracolo. Beh, ricorderete pure cos’aveva detto Stefano Meli a fine marzo 2011, quando era nata la Merano-Maia che alla fine ha declinato l’impegno dopo un paio d’anni: «Sono convinto della bontà della “operazione-Merano”. Perché l’ippica, per ripartire, non può che effettuare lo start up proprio da qui, da Maia, dove valori come cultura, tradizione e passione sono le fondamenta stesse di questo sport magnifico, che deve ritrovare amici veri e frequentatori dal cuore grande».
Finalmente, caro Direttore, il testimone – aspettando il placet comunale – passa a Gianni Martone ed ai suoi fedelissimi. Che l’ippica accoglie con il “Benvenuti!” più sentito e speranzoso di sempre. Stefano Meli aveva visto giusto: che sia, questa fase meranese, il “la” per esportare l’operazione ad altre parti d’Italia?
Grazie di cuore per l’ospitalità,
Giorgio Bergamaschi