Il futuro dell'ippica secondo Mario Mattii
Intervista del Prof. Franco Alessandrini al Prof. Mario Mattii (ippodromo San Paolo a Montegiorgio)
D. Parliamo del Palio dei Comuni
R. E’ come dire parliamo dell’ufficio “marketing” dell’ippodromo, di cui tu sei uno degli esponenti più autorevoli e degli altri tuoi collaboratori di coraggio che hanno saputo interpretare l’assoluta e benevola disponibilità dei dirigenti ministeriali, dei responsabili della televisione delle corse e di Sky che ha trasmesso in diretta esclusiva ed in HD tutta la manifestazione sul canale 219, prima volta in Italia. Un grazie, non ultimo, a tutti proprietari, guidatori ed allevatori che hanno accettato la sfida impari con senso di vera sportività. Il Palio tutti l’hanno visto e raccontato e si può dire, senza tema di smentite, che abbia rispettato il suo “rating” di corsa di Gruppo I di alta risonanza internazionale.
D. Come hai visto il pubblico:
R. numerosissimo sugli spalti e negli interni riscaldati delle tribune, nonostante l’inclemenza del tempo e la crisi che viviamo. E’ stata una scommessa vinta, consapevoli del sicuro radicamento popolare dei cavalli da corsa nel territorio di tutte e tre le regioni che costituiscono un “enclave” a sé stante nell’ambito nazionale, come le Marche l’Umbria e l’Abruzzo. Testimonianza inoppugnabile la presenza di tutti gli amministratori, i sindaci, o gli assessori dei 21 Comuni partecipanti, le autorità dello Stato, della Provincia e dell’Assessorato agricolo regionale delle Marche. Sul vincitore Mack Grace Sm inutile spendere parole. Attualmente ogni sua presenza nobilita l’evento, anche se il risultato è già scritto prima di entrare in pista, come ai tempi del grande Varenne. Qualcosa in più, tuttavia, è emersa come l’ingresso nelle alte sfere del trotto della qualitativa “La Vida Loca” prodotto dell’instancabile amico Franco Fabbri.
Una domanda d’obbligo. Come vedi il futuro del settore ippico?
R. Sono un inguaribile ottimista, ma non per vendere sogni, o speranze vane. Credo nella responsabilità futura del Governo e ritengo che sia giunta l’ora in cui certe regole debbano essere accettate e rispettate, altrimenti si rischia confusione e ci si fa tutti del male. Assistere senza reazione alla distruzione inarrestabile di tutti gli allevamenti realizzati con duri anni di fatica e di alta imprenditorialità, che per lustri hanno rappresentato e continuano a rappresentare nel mondo il meglio dei prodotti da corsa del made in Italy, è uno scempio inaccettabile.
D. Cosa consigli di fare?
R. Innanzitutto credere nella riscossa. Smetterla con le chiacchiere, alzare la testa ed invadere il futuro, spendendo volontà ed impegno. Rispondere alle sfide scendendo nella competizione e non guardando dalla finestra, come solennemente raccomandato dal nostro Papa Francesco in questi giorni.
D. Più concretamente per l’ippodromo?
R. Accettare le sfide del futuro investendo nelle nuove tecnologie nella Tv e nelle attività amministrative in genere, che garantiscano il controllo delle corse, la salvaguardia dei centri di allenamento e, soprattutto, dare uno “stop” definitivo alle stantie e insufficienti camarille della burocrazia e delle lobby di partito che dovrebbero assicurare l’efficienza e la qualità ma finiscono spesso, loro malgrado, per mettersi di traverso, intralciando la libera e dura attività di impresa.