IHP, unico centro di recupero per cavalli maltrattati
IHP (Italian Horse Protection Association), fondata a ottobre del 2009, è
l’unico centro di recupero in Italia per equini maltrattati e sequestrati in
base alla legge 189 del 2004. E’ stata riconosciuta tale con Decreto del
Ministero della Salute del 29 dicembre 2009 ed inserita nello speciale
elenco di associazioni previsto dalla legge 189.
IHP proseguirà il lavoro svolto, dal 2002 ad oggi, dalla Fondazione Flaminia
da Filicaja, ma con un’organizzazione completamente diversa e soprattutto
con un raggio d’azione più ampio.
Riunirà varie professionalità legate al mondo del cavallo, con
l’obiettivo di migliorare la condizione degli equini che nel nostro Paese –
ma non solo – rappresentano la specie animale in assoluto più sfruttata
dagli umani: competizioni, corse clandestine, palii, maneggi, carrozze per
turisti, circhi, trasporti, macellazione, vivisezione, pellicce…
Ecco perché IHP agirà su diversi livelli: uno è certamente quello della
denuncia e della verifica di segnalazioni di maltrattamento, accompagnato
dal recupero di soggetti maltrattati e sequestrati. L’altro, di portata
molto più ampia per i risultati a favore degli equini, è il tentativo di
aiutare la gente a rapportarsi nella maniera giusta col proprio cavallo,
asino mulo o bardotto, scoprendo che apprendere il loro “linguaggio” può
migliorare radicalmente non solo la vita di questi animali, ma anche la
propria.
Abbiamo già raggiunto importanti obiettivi:
- il riconoscimento ministeriale come centro di recupero per equini;
- un accordo di partnership con AISPA (The Anglo – Italian Society for the
Protection of Animals);
- una convenzione con l’Università di Pisa, per dare la possibilità ai
tirocinanti di veterinaria di svolgere da noi sessioni pratiche;
- ospitare (unici in Italia) un branco di cavalli positivi all’anemia
infettiva equina, che vivono allo stato semibrado in un grande paddock
appositamente autorizzato; questo ci ha aiutato a studiare a fondo l’AIE,
insieme al Prof. Passamonti dell’Università di Perugia;
- avere un direttore sanitario molto qualificato, il Dott. Iacopo
Secco;
- a marzo un’attività di recupero comportamentale sotto la
supervisione della Prof. Diverio (Università di Perugia), che porterà anche
alla stesura di un protocollo ufficiale di recupero;
- in via di deefinizione una convenzione anche con l’Università di Perugia.






















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