I cavalli, de Coubertin e i dollari del CIO.
La Federazione Internazionale Pentathlon Moderno (UIPM) manda a quel paese de Coubertin e il Comitato Internazionale Olimpico (CIO) non solo non si offende ma già fa i conti dei dollari che risparmierà ai Giochi di Los Angeles 2028.
La vicenda è di uno squallore incredibile. E’ bastata la manata di un’allenatrice sulla natica del renitente cavallo della sua pentatleta tedesca alle Olimpiadi di Tokio per scatenare una ridicola caccia alle streghe, anzi agli equini, subito avallata dal CIO che la storia di dover chiedere ogni volta agli organizzatori dei Giochi 32 cavalli per uno sport che il presidente Bach e compagni vogliono mettere al bando, proprio non andava.
Archiviata perciò Parigi 2024, i pentatleti olimpici affronteranno, nella successiva edizione, corsa, nuoto, scherma, tiro e di nuovo corsa ma stavolta sugli ostacoli. Sempre che la disciplina ideata dal padre dei Giochi moderni, il piccolo barone transalpino, non finisca prima nel cestino. A volerla la soluzione era a portata di mano, bastava chiedere alle Federazioni Nazionali di Equitazione (per l'Italia la FISE) di portare un cavallo in più per i due pentatleti (un uomo e una donna) del loro Paese, che tanti ogni Comitato Olimpico ne può designare.
Si dà però il caso che, non solo quelli del pentathlon, ma per tutti i cavalli i Comitati Organizzatori stanno facendo storie. In Francia ancora non hanno deciso nulla sul programma dell’Equitazione e si parla con insistenza di tagli, di campi gara raffazzonati, di Giochi 2024 a scartamento ridotto per chi sarà sotto e sopra la sella.