Global, Luca Moneta competitivo e costante
Ci abitano poco meno di 31milapersone a Valkenswaard, paesino della provincia olandese del Brabante. Ma quel che interessa gli appassionati di equitazione e di salto ostacoli in particolare è che 54 anni fa ha dato i natali a Jan Tops, ex cavaliere di livello, oggi allevatore, proprietario, allenatore, manager e soprattutto inventore e titolare del Global Champions Tour, sponsorizzato dalla Longines.
Per la ricorrenza dei dieci anni di vita della sua creatura e nella sua città di origine, durante il fine settimana di Ferragosto, Tops ha organizzato una delle tappe del LGCT più spettacolari ed interessanti che si siano mai viste. Per la bellezza della nuovissima arena che è stata costruita tenendo conto soprattutto delle esigenze di cavalli, cavalieri e pubblico (inteso anche quello televisivo); per la qualità dei partecipanti alle gare, per l’organizzazione che però oramai è una macchina che gira a pieno ritmo da tempo.
Grandi cavalieri hanno iscritto i loro nomi nell’albo d’oro delle gare del CSI5*: Marco Kutscher per la Germania che con van Gogh ha vinto il Gran Premio; Pius Schwizer per la Svizzera che con PSG Junior ha vinto una categoria mista; Bertram Allen per l’Irlanda che con Quite Easy 4 ha vinto una categoria a tempo ed Edwina Tops-Alexander per l’Australia che con Lintea Tequila ha vinto la gara finale della domenica, una mista bellissima, difficilissima risolta da un barrage a cinque.
E tra questi grandissimi nomi ci piace poter segnalare anche quello di Luca Maria Moneta, 47 anni da Milano che nella giornata di apertura del concorso olandese, in sella a Bonheur S, ha vinto una categoria a fasi consecutive, ed il giorno dopo nella mista vinta da Schwizer è arrivato settimo dietro a gente come Penelope Leprevost, Simon Delestre, Bertam Allen, Edwina Tops-Alexander e Roger Yves Bost.
Un’ulteriore conferma che il cavaliere milanese – che piace molto a Cavallo 2000 per il suo rapporto con i cavalli fatto di ascolto e dialogo – sta raccogliendo i frutti in questa primavera-estate di un lavoro impostato da anni. Peccato che il suo rapporto con i colori azzurri non sia così stretto e continuo (non certo per colpa sua) ma non è detta l’ultima parola.
A Valkenswaard in sella al suo fidato Connery – che in molti dicono essere bollito a 14 anni – non ha centrato il barrage solo per un errore all’ultimo dei 13 ostacoli (con 16 salti) proposti dal nostro Uliano Vezzani, come sempre perfetto chef du piste per questo tipo di gare. E la delusione di Luca è stata pari a quella del pubblico e dei commentatori televisivi che facevano apertamente il tifo per questo cavaliere che monta senza speroni e tratta con gentilezza i cavalli. Al punto che Moneta dopo aver accarezzato e coccolato immediatamente Connery si è alzato sulle staffe per salutare l’arena che gli stava tributando un bellissimo applauso.
Una ultima annotazione sull’età dei cavalli: le cinque gare del CSI5* sono state vinte da un cavallo di 9 anni, PSG Junior, da uno di 11, Quite Easy 4, da uno di 12 Lintea Tequila, da uno di 13, van Gogh e da Bonheur S che ne ha 14. Banale scriverlo qui dove legge chi di cavalli ne capisce, ma non è l’età dell’animale che fa la differenza. Piuttosto come lo si addestra ed allena, come lo si tratta e come si sta in sella. Chi vuol capire capisca…