Entusiamante ripresa del galoppo a Livorno
Comunque vada sarà un successo. La volontà di tornare a fare il proprio mestiere, dare nuova energia ad un meccanismo che sembrava ormai non avere più le risorse necessarie per uscire da un en passe ancorato sulle sabbie mobili, è stato più forte della politica e delle diatribe che in queste settimane avevano condizionato la riapertura del Caprilli. Un segnale di forte speranza per il futuro, un primo passo all’interno di un tunnel che non sembra conoscere la via d’uscita.
Impossibile immaginare un’estate di galoppo senza le luci storiche dell’Ardenza, la cui riapertura, nella diffidenza generale, alla preoccupazione di immergersi in una struttura spettrale, non ancora perfettamente allineata all’esigenze dello scommettitore, in un martedì quasi anonimo condizionato da un lobby che dietro la quinte ha cercato fortemente d’impedire la partenza del convegno, ai pochi partenti (soltanto 30 in 7 corse), nonostante tutto è stato un vero e proprio trionfo. La prima all’Ardenza è la prova tangibile che il nostro turf ha ancora un cuore che pulsa, la città di Livorno ha risposto in maniera straordinaria al richiamo del suo luogo culto estivo per eccellenza.
Come d’improvviso quasi come nulla in questi mesi fosse accaduto, il Federico Caprilli, nell’entusiasmo generale ha riassaporato i fasti di un tempo. Tutto ha funzionato nel migliore dei modi, il manto erboso in buonissime condizioni ha superato il battesimo delle corse, un parterre pulito ed accogliente,l’ottimo punto di ristoro del bar centrale, le gare seppur ridotte nei numeri hanno ugualmente consegnato uno spettacolo degno.
Ma ciò che va considerato è stato soprattutto l’entusiasmo del pubblico, ovvero il più bel regalo a questa giornata livornese che è servita da buon viatico per lanciare la prima settimana di attività, che dopo la riunione di domani sera, vivrà il suo momento di maggior tasso tecnico questa domenica con la disputa della tanto attesa Coppa del Mare. Comunque vada sarà un successo, non ci sono dubbi, si perché dove fino ad un mese fa c’era un campo incolto, razziato in ogni suo angolo, dove tutto sembrava potesse accadere fuorché rivedere le corse dei cavalli, oggi, con il mare che bagna la costa, la cui eco è lì a soli otto metri dalla pista e che puoi quasitoccare, è di nuovo il meraviglioso palcoscenico del galoppo.