Elezioni Fise, che fretta c'era ...maledetta primavera!!!
Caro Direttore, una vecchia, bella canzone di Loretta Goggi del lontano 1981, quanto mai di attualità oggi, che, giunta al naturale capolinea la stancante vicenda Dallari, si dovrebbero aprire i giochi ufficiali per dare finalmente, si spera, una nuova governance alla FISE, da troppo tempo “nave senza nocchiero in gran tempesta”, commissariata dal Coni, per l’emergenza gestionale amministrativa, ma da molti, troppi anni nel più completo sbando come reale immagine sportiva, etica e morale, “non donna di famiglia”, insomma, “ma Bordello !”
Abbiamo detto della chiusura della vicenda Dallari, e della sua immediata conseguenza, ossia le dichiarazioni, filtrate dal Coni, e da parte di parti della FISE, di Elezioni previste per Marzo 2015, sul tamburo battente di una fretta che oltre che ormai del tutto inutile, appare in un certo senso “pro domo pauci”, e di certo non imparziale a favore di una reale par condicio dei candidati alla presidenza ed al consiglio, che peraltro pochi non sono, visto che sulla griglia di partenza vediamo schierati, Orlandi, Di Paola, Galeazzi, Arcioni e l’uscente Dallari! Tanti, per una poltrona che oggi come oggi scotta allegramente.
Ma vediamo le tappe della faccenda, A) Il Coni, nella seduta del 18/12 us rinnova il mandato del Commissario Ravà, alla guida temporanea della Fise sino al giugno 2015 .- B) il Consiglio di Stato pubblica in data 22/12 us la tanto attesa sentenza Dallari, che non solo proclama il rigetto dell’istanza della stessa, ma chiarisce come la stessa, x inefficacia della assemblea elettiva che l’aveva proclamata presidente FISE, di fatto mai è stata presidente, per inefficacia ab origine della stessa consultazione elettorale.—C ) Si cominciano a sentire i primi rumors relativi ad elezioni programmabili, tamburo battente per marzo 2015, rumors ad oggi indistinti in consistenza reale, visto che dette elezioni per statuto, debbano essere indette dal Commissario pro tempore della Federazione, Dott. RAVA’, che complici le festività di fine anno e di inizio, a tutt’oggi non è uscito ufficialmente da un cauto e correttamente prudente silenzio.
Meno opportunamente il Presidente del Coni in un’intervista telefonica ha spiazzato anche il suo delegato indicando le elezioni nel mese di marzo.
Considerato detto silenzio del Commissario sulla certezza del mese e della data di eventuali elezioni, siamo costretti a scrivere alcune considerazioni , ovviamente basate sul pregresso e sugli attuali rumors e voci di corridoio, e sulla sostanza di quanto al punto C, ovvero tempo e data delle elezioni.
Diciamo subito, che, alcune cose “ propedeutiche “ alle stesse, ritengo abbiano una piccola priorità, ossia, si sa come il Commissario abbia già stilato una road map di come, a parer suo, ripianare il bel buco di bilancio che la Federazione si trova in groppa, spalmandolo in 8 anni, (due mandati presidenziali ), ed attingendo di conseguenza e forzatamente alle entrate federali (brevetti, gare, etc. etc) con inevitabili aggravi di costi “necessari” vuoi al ripianamento in se, vuoi al funzionamento ordinario della macchina federal-organizzativa, con inevitabili e prevedibili i immancabili rialzi del tariffario ( o “balzellario”, forse). Ma questo piano di risanamento, ad oggi, non è assolutamente noto se non per il tempo previsto della spalmabilità, ma ignoti sono ancora i dettagli importantissimi della manovra nelle loro peculiarità e particolarità. E se detto mistero potrebbe, il condizionale è assolutamente obbligatorio, essere tollerabile a livello di base, è assurdo che lo si mantenga a livello di società tesserate, e, soprattutto, degli eventuali candidati alla presidenza, che su tale piano, nella sua complessità potranno e dovranno, preventivamente, modulare i propri programmi, rivedendo eventuali investimenti, o prevedendo eventuali soluzioni alternative e migliorative vuoi ai programmi, vuoi alle ipotesi stesse di ripianamento del BUCO ! Detto questo, e già non mi par cosa da poco, vediamo perché si è assolutamente contrari ad un ipotesi elettorale a Marzo 2015 ! Innanzi tutto, le stesse dovranno, come detto essere indette e stabilite nelle modalità di svolgimento previste da statuto, dal Commissario Ravà, cui, incidentalmente tocca l’onere, squisitamente morale, più che formale, di mettere tutti i contendenti in condizioni di sufficiente parità di presentazione allo START ufficiale delle stesse. Start che ritengo debba comprendere un tempo congruo e ragionevole, fra il suo formarsi ed il suo svolgersi. Nella situazione attuale, dato per assodato che tutti i candidati attuali, hanno già da tempo nei cassetti, pronti i loro bei programmi, che a seconda degli orientamenti personali hanno da tempo divulgati o sono in itinere per farlo, ritengo sia giusto dare loro un termine ben preciso “a quo” presentare ufficialmente le candidature, i programmi e la presentazione ufficiale degli stessi al corpo elettorale, che, composto da un totale di circa 5500 (per difetto) reali aventi diritto al voto, rappresentano di fatto un piccolo ma combattivo popolo di oltre centomila tesserati almeno. In teoria, lo dico senza acrimonia o inutili partigianerie, chi si è speso di più in public-relations, portandosi avanti col lavoro, è il Cav . Orlandi, che, dall’Alpi alle Piramidi, ha fatto letteralmente e simpaticamente il tour delle sette chiese, mettendo in campo una grinta ed un dinamismo che avrebbe stroncato tempre più verdi della sua. Non che gli altri si siano risparmiati, ma le loro “apparizioni”, al di la dei contatti personali, si sono sviluppate a livello mediatico, sul web, cosa che se da un canto dà una visibilità diffusa, dall’altro è troppo generalizzante e se si vuole dispersivo, senza la famosa “presenza” reale e fisica, che in certi casi fa autentici miracoli. Per cui, sarebbe ideale che, preliminarmente il commissario dichiarasse ufficialmente e senza esitazione la data certa di “ INIZIO DEI GIOCHI “, fornendo ovviamente ai candidati ufficiali sia il piano di risanamento adottato, sia i programmi o le cose da lui intraprese nell’arco del mandato svolto. A seguire, un'altra considerazione. Se le elezioni fossero davvero indette per Marzo 2015, che “forza” e “reale capacità operativa ed attuativa” avrebbe un presidente eletto di fatto sino al 2016, data di scadenza dell’attuale quadriennio olimpico ? quante cose, in questa decina e passa di scarsi mesi potrebbe davvero fare chi si insediasse sulla poltrona di viale Tiziano, tenuto conto che al di là di piccole cose iniziali, dovrebbe realmente rendersi conto di come funzioni la macchina federale nei suoi più riposti anditi ? E in più, quanto inciderebbe, sulle già “cazzottatissime” , per restare in tema, casse federali , il costo di due elezioni susseguentesi di fatto ad un anno e poco più di distanza ? Di certo un sicuro allargamento del famoso “buco” di cui sopra !. CUI PRODEST ? a nessuno credo, men che meno proprio alla vita stessa della Fise. Ideale, piuttosto sarebbe se il Commissario, saggiamente proponesse al Coni, di poter procrastinare di alcuni mesi (6 in più rispetto all’attuale sino a giugno 15) le Elezioni Fise medesime, si da consentire, come previsto dai regolamenti che il Nuovo Presidente eletto, ed il suo consiglio, possano di fatto essere pienamente operativi per il quadriennio olimpico intero, (2016-2020) PIU’ i mesi (se non erro 6) antecedenti allo stesso , consentendo peraltro una programmazione di più ampio, ma soprattutto sereno, respiro, oltre a realizzare un reale risparmio sulle operazioni elettorali che si ridurrebbero di fatto da due probabili ad una sola. Si andrebbe quindi a votare solo una volta, nel gennaio 2016, riducendo il tutto ad una sola tornata. Chiaro come questa proposta potrebbe far mugugnare qualcuno, protraendosi di fatto il commissariamento, per ora confermato sino a Giugno 2015, di ulteriori 6 mesi, ma se ne avvantaggerebbe la trasparenza, le casse federali, e l’intero sistema gestionale organizzativo del tutto, ponendo i candidati in condizioni di assoluta parità, se non altro teorica, di partenza e partecipazione. Ovvio, a questo punto come, ove si condividessero queste argomentazioni, che dalla base stessa della Fise, ossia dai tesserati tutti, indipendentemente o meno dal diritto personale di voto e quindi di rappresentanza, come corpus reale della Federazione, che ciascuno, se convinto da queste considerazioni, si assumesse per una volta tanto un ruolo partecipativamente attivo, inviando in tal senso al Commissario Ravà’, una mail , commissario@fise.it ,richiedente cioè l’indizione delle elezioni Fise per il gennaio 2016, evitando l’inopportuno e troppo precipitoso ricorso alle urne per il Marzo 2015 prossimo. Questo in sostanza il succo reale del problema, ossia, finito il tormentone Dallari, finita quindi l’attesa di un chiarimento sul da farsi, si vota o non si vota, si scelga la strada migliore, più solida e serena per dare FINALMENTE un governo serio, continuativo e certo alla Federazione, pagando si lo scotto di altri 6 mesi di commissariamento, ma giungendo alla meta con la serena consapevolezza che il voto ed il candidato che si esprimerà avrà di fronte a se l’indefettibile dovere di cambiare una rotta fallimentare economicamente e moralmente che non fa bene al mondo dell’equitazione che crede ancora in certi VALORI !. Giacomo Giuffrida Samonà