Comparto Ippico: Allo Stato
chiediamo di non farci morire
COMUNICATO del Comparto Ippico distribuito ai giornalisti durante la conferenza stampa odierna a Roma:
PREMESSO
- che lo Statuto UNIRE (ora ASSI) vieta la partecipazione sia delle Categorie (proprietari, allevatori, guidatori ecc) sia dei gestori di ippodromi alla gestione dell'Ente, di fatto consegnando alla politica e al governo la sorte dell'ippica con i risultati che abbiamo di fronte
- che esistono numerosi piani di rilancio confezionati e completi, che i vari ministri hanno commissionato e prodotto, ma che nessuno ha mai messo in atto
- ci farebbero sorridere, se non fossimo disperati, i commenti rivolti alla mancanza di collaborazione di UNIRE nella ricerca di soluzioni idonee al comparto. Chi è UNIRE, se non il braccio del MIPAAF? Chi sono i componenti di UNIRE se non uomini nominati dal MIPAAF?
CIO' PREMESSO
- La realtà è che il montepremi a traguardo, insieme alla remunerazione degli ippodromi per il 2011 (peraltro già notevolmente ridotta negli anni precedenti) era pari a circa 300 milioni di euro e che nel bilancio presentato dal Segretario Generale per il 2012 lo stesso valore è poco più di 150 milioni di euro con un riduzione di oltre il 50%. Con la situazione attuale, è certa la fine di un'attività che occupa 50.000 persone, 15.000 cavalli, 100.000 ettari di terreno.
E' difficile accettare di morire, soprattutto quando la colpa non è nostra ma dello Stato, che è stato l'unico gestore dell'ippica italiana.
- Lo Stato nel recente passato aveva riconosciuto i torti da noi subìti (uno per tutti, l'esproprio perpetrato ai danni dell'UNIRE della rete di vendita creata e pagata dall'ippica a favore di tutte le altre scommesse, agevolate da prelievi inferiori alle scommesse ippiche) e ha varato la Legge 185, scaduta il 31-12-2010, prorogata dal Ministro Galan lo scorso anno, fino al 31-12-2011. Cosa è cambiato? Perchè si priva l'ippica del sostegno vitale, mettendola nella condizione di sparire per sempre? Alla luce degli eventi, si chiede che venga prorogata la Legge 185 almeno per un altro anno, e in tal senso di promuovere un emendamento alla Legge Milleproroghe. L'invito è rivolto a tutti coloro che credono nel nostro sport e che hanno a cuore un comparto così importante per la Nazione.
Nel contempo, si intende precisare che non si richiede un sussidio a fondo perduto, bensì quella piattaforma indispensabile affinchè l'anno 2012 sia l'anno della rinascita e della rivincita del settore ippico. Infatti si richiede che lo Stato con i Ministeri competenti e con la collaborazione di ASSI e AAMS faccia la sua parte, varando finalmente un piano di sviluppo vero, che tenga conto di tutti gli aspetti, da quello tecnico e allevatoriale a quello degli ippodromi, dalla programmazione alla promozione, dalle tipologie delle scommesse alla loro tassazione, dalla riduzione delle spese di gestione dell'Ente, alla più ordinata suddivisione delle entrate, e così via. Un piano completo che finalmente nell'interesse di tutti rilanci un settore che tradizionalmente ha dato lustro al nostro Paese nel mondo.
Cogliamo positivamente la disponibilità e la solidarietà manifestata dalle organizzazioni sindacali con le quali confidiamo, fin dai prossimi giorni, di seguire un percorso uniti.























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