Cervello equino, cervello umano: un libro su cui riflettere
I libri sul cavallo nell'editoria italiana.
Cerco di analizzare questo fenomeno culturale che seguo ormai da decenni, di renderlo chiaro, ripercorrendo in poche righe l'andamento di un lungo periodo.
20-30 anni fa erano presenti solo poche case editrici che, con lavori originali di autori italiani e con traduzioni di testi stranieri, hanno dato un grande contributo al settore.
Lentamente si è sviluppata una serie di attività di editori diversi - soprattutto piccoli - sull'ippica, l'equitazione e soprattutto sul cavallo, l'animale, sportivo e non sportivo.
Le Editrici Mediterranee sono un bell'esempio da tenere in considerazione.Lo scorso anno hanno pubblicato "Cervello equino, cervello umano" di Janet Jones (pag. 256, € 25,00), un volume di filosofia dell'allenamento, come lo definisce in sintesi l'Autrice, che con un'esperienza personale di studiosa, allenatrice di cavalli e scrittrice, è in grado in modo particolare, di mettere in connessione le funzioni cerebrali e l'allenamento di cavalli e cavalieri.
Janet Jones si è laureata alla UCLA ha insegnato per 25 anni le neuroscienze del linguaggio, della percezione, della memoria. Ha allenato cavalli in una grande struttura all'inizio della sua attività, prima di cominciare a operare in un suo centro.
Per tornare al libro.Tutti coloro i quali si occupano di cavalli basano la loro professione sull'interazione reciproca tra il cervello dell'uomo e quello dell'animale.
Comprendendo come funziona il cervello del cavallo, e come si differenzia da quello umano, possiamo allenare in modo più produttivo, cavalcare con maggior sicurezza, migliorare le prestazioni in tutte le discipline equestri, proteggere il benessere del nostro animale, sviluppare la comunicazione tra i cervelli di specie diverse.
Il libro presenta le le numerose differenze tra il cervello dell'uomo e quello del cavallo. Senza questa conoscenza, spesso possiamo presumere che i cavalli pensino, imparino, percepiscano nel modo in cui lo facciamo noi. Tale ipotesi ci fa lavorare contro il cervello del cavallo, dal momento che ci aspettiamo che esso funzioni in modo innaturale.Questo lavoro, scritto con linguaggio chiaro, ci offre le informazioni per operare correttamente con cavalli di ogni età, razza e in ogni disciplina.