Agnano e Tor di Valle, Papalia spara a zero
UNA LUNGA CONFERENZA STAMPA per fare chiarezza sulle tante, troppe inesattezze circolate negli ultimi mesi. Gaetano Papalia non intende più stare zitto. A Napoli questa mattina il presidente dell’Unione Nazionale Ippodromi era un fiume in piena. Il proprietario dell’ippodromo romano Tor di Valle e Delegato della Ippodromi Agnano SpA ai Rapporti con Istituzioni, Stampa, OOSS e Categorie Ippiche ripercorre con dovizia di particolari l’ultimo decennio ippico, dai fasti di Varenne e dei grandi eventi, passando per la crisi più grande che abbia mai investito la scommessa ippica, fino ad arrivare alle convenzioni e ai recenti indiscriminati tagli orizzontali attuati dall’Assi che hanno messo letteralmente in ginocchio gli ippodromi, oggi inghiottiti da un vortice che non trova più via d’uscita.
Papalia non ci sta a stare sul banco degli imputati. Difende l’operato delle gestioni che fanno capo al suo gruppo imprenditoriale. Motiva, spiega. Parla dell’era delle proroghe, del versamento dei corrispettivi versati ogni tre mesi e successivamente ogni sei mesi. Snocciola dati, elenca nel dettaglio i corrispettivi di ogni singolo impianto di trotto e di galoppo, mostra le percentuali delle perdite dei ricavi e denuncia i crediti maturati da Agnano e Tor di Valle, due milioni e trecentomila euro il primo, e un milione e ottocentomila il secondo.
Papalia incalza. Parla di un’Assi erede dell’Unire di Berardelli, dell’ente che difendeva, agevolava e supportava gli ippici e gli ippodromi e che oggi, al contrario, li ostacola e li danneggia. Quale allora la soluzione per scongiurare la fine di Agnano, oggi senza corse di cavalli e con oltre cento dipendenti senza stipendio da mesi, in regime di cassa integrazione a ore zero? Papalia segue due strade parallele, oltre ad aver già presentato al Comune di Napoli un dettagliato progetto per il rilancio del sito di Agnano che punta sui grandi eventi.
L’ingresso di nuovi soci, scelti dalla Ippodromi Agnano SpA, porterebbe ossigeno nelle casse dell’ippodromo consentendo così il pagamento degli stipendi e la ripresa delle attività. Oppure la scelta di una “gestione provvisoria” di una nuova società individuata dalla Ippodromi Agnano e non da altri, alla quale l’Assi dovrà versare i corrispettivi dovuti scongiurando così la chiusura del sito. Nel frattempo la Ippodromi Agnano SpA proseguirà l’iter legale intrapreso certa di ottenere i proventi maturati con l’Assi, bloccati da Equitalia, oltre ai danni incalcolabili subiti.
lo.si.