Ace Impact con Cristian Demuro favorito nell'Arc
PARIGI. Domenica la corsa di galoppo più affascinante al mondo va in scena sul manto erboso di Longchamp. Siamo nella 'Ville Lumière', tra le quinte rosseggianti del Bois, in quella Parigi splendente in questo inizio d'autunno e un eterno richiamo con i suoi monumenti, i quadri del Louvre e di altri musei, il profumo della carta e delle storie stampate sui libri delle bancarelle della Rive Gauche ed ancora i vini, i formaggi e tutto quello che ne fa anche una città romantica, iconica.
La corsa di galoppo si chiama Arc de Triomphe e il tema di quest'anno è verificare se un altro cavallo saprà restare imbattuto dopo averla galoppata sul miglio e mezzo di Longchamp in quel gruppo dove si mischiano portacolori irlandesi, inglesi, francesi, giapponesi e tedeschi.
Il purosangue che non ha mai perso si chiama Ace Impact e lo monta un fantino italiano, Cristian Demuro, laziale ma ormai in pianta stabile in Francia e jockey con contratto con il top trainer d'oltralpe Jean-Claude Rouget.
Cristian e Ace Impact hanno già scritto un po' di storia vincendo il Derby Francese e rafforzando la candidatura per il gruppo uno che mette in palio 5 milioni di euro in questa prima domenica d'ottobre.
Soltanto cinque purosangue hanno vinto l'Arc da imbattuti. Sono Ribot (1955), Lammtarra ('95), Sagamix ('98), Zarkava (2008) e Treve (2013). Il betting propone Ace Impact favorito a 3 contro uno.
Lo studio di una corsa dell'Arc passa da tanti dati analizzati da appassionati, cultori e tecnici, che incrociano rating, la forma recente e quello che una genealogia aggiunge o toglie alla chance di un cavallo in una corsa come l'Arc anche in relazione al metraggio, a quei classici 2400 che sembrano quasi scomparsi dai programmi di corse.
Ma l'Arc resta quel faro e i francesi per tradizione non cambiano, conservano il mito, il valore della loro corsa che è un brand oltre una grande classica di selezione. Ace Impact è un figlio di Cracksman per una linea maschile che è di assoluto sangue blu: Frankel-Galileo-Sadlers Wells-Northern Dancer. Il laureato del Prix du Jockey Club è stato generato da una madre da Anaba Blue, esponente della linea dell'americano Danzig. La carta genealogica del favorito dell'Arc è di altissimo livello: status, attitudine alla distanza, solidità, classe.
Contro il derbywinner francese gli analisti vedono la bonne chance dei due piazzati delle King George, Hukum e Westover, rispettivamente secondo e terzo nel big event di Ascot lo scorso luglio. Il primo è un figlio di Sea The Stars (un vincitore di Arc) per un ramo maschile che contiene i nomi di campioni come Cape Cross - Green Desert - Danzig-Northern Dancer, mentre la madre è una Kingmambo che apporta sangue americano al pedigree attraverso Mr.Prospector -Raise A Native - Native Dancer, quindi alzando lo speed potenziale di questo Hukum che ha vinto 11 delle 17 corse disputate. Westover, 4 vittorie in 12 ingaggi, è un figlio di Frankel, con linea maschile dunque analoga a quello del favorito Ace Impact.
Nel borsino delle chances, mercoledì mattina sono entrati due cavalli supplementati: Continuous, laureato del St.Leger a Doncaster, e il tedesco Fantastic Moon, il derbywinner teutonico vincitore anche a Longchamp nel trial del Prix de Niel. Sono purosangue che fino a qualche mese fa, al momento delle iscrizioni, non erano ritenuti in scuderia soggetti in grado di puntare ad un posto al sole nella grande corsa di Parigi, soggetti fioriti tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno.
Continuous sarà montato da Ryan Moore (un jockey che ha già vinto due volte l'Arc, Il suo pedigree è interessante, potremmo definirlo cosmopolita e molto moderno, visto che il sire è il giapponese Heart's Cry - che si piazzò ad Ascot nelle King George - e che nelle cui vene scorre il sangue pregiato dell'americano Sunday Silence, campione dei tre anni negli Stati Uniti. La madre di Continuous nasce da Galileo a ribadire quella stamina che è stata un buon ticket d'ingresso per il St.Leger, poi messo nel carniere di questo soggetto molto stimato dagli appassionati che ne hanno apprezzato anche la gestione della carriera, solo 7 corse con 4 vittorie. E forse ancora molti margini.
Sei corse ha finora disputato il derbywinner tedesco Fantastic Moon, che cercherà di essere il quarto cavallo in grado di far sventolare la bandiera di Germania sui pennoni di Longchamp. Il suo pedigree ha molti punti in comune con quello di Hukum. Il vincitore del Prix de Niel è un erede del tedesco Sea The Moon che è figlio di Sea The Stars. La chance tedesca a Parigi è rappresentata da un purosangue con madre da Montjeu, una linea femminile che ha in comune con il runner up della prova di preparazione all'Arc, il francese Feed The Flame esponente del top team di Pascal Bary e montato da Soumillon, alla caccia del suo terzo successo nell'Arc.
C'è anche un altro pezzo d'Italia nella lista dei partenti della corsa che consegna alla gloria imperitura. E' Lanfranco Dettori, che con sei vittorie ha il miglior record nell'Arc tra i fantini partecipanti a questa edizione 2023. Frankie avrà sotto la sella Free Wind, un Galileo con madre da Duke Of Marmalade (linea di Danehill-Danzig) che non ha una prima chance, rientra tra le sorprese a 20 contro uno.
Dal Giappone arriva Through Seven Seas, per il training di Tomohito Ozeki. In sella ci sarà il jockey francese Christophe Lemaire che alla vigilia ha detto: "Vincere il mio primo Arc con un cavallo giapponese sarebbe un'impresa che resterebbe nella storia".
In questa frase c'è molto del fascino e della grandezza di una corsa di cavalli che è entrata nell'immaginario. Qualcosa di splendente come quella città che nella luce autunnale cala tutto il suo glamour, i colori, i profumi, la sua atmosfera magica e irripetibile. E' l'Arc, è Parigi dove profumano la vita ed i sogni. Il successo, una felicità dipinta dal cuore e dalla testa degli uomini e delle donne. In nome di uno sport, l'ippica, ancora capace di emozionare, stupìre, sorprendere. Ogni volta che si aprono le gabbie.