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La leggenda del Derby nasce nella seconda metà del 1700, una storia affascinante che con il tempo ha assunto i contorni della leggenda, grazie all'intuizione di Mister Stanley, dodicesimo Conte di Derby, capace insieme alla moglie ed ad un numero ristretto di amici appassionati di corse e di cavalli di mettere a punto e di definire i contorni e i connotati della madre di tutte le corse. Solo per i tre anni e sui 2400 metri.
LONDRA. Il Primo sabato di giugno è il Derby day, quello più affascinante nel Vecchio Continente, sulla pista di Epsom. Il meeting inizia al venerdì con la Coronation Cup e le Oaks. Nel gruppo 1 per quattro anni ed oltre sul doppio chilometro, è atteso il Galileo Kew Gardens che al betting si gioca a 9 contro 4. L'allievo di Aidan O'Brien nel 2018 ha vinto le Ormonde Stakes a Chester per poi colpire anche nella trasferta francese del Grand Prix de Paris. C'è la sella della laureata delle Polly Stakes Lahti Dar per Lanfranco Dettori, una delle più probabili alternative al favorito alla quota di 7 contro 2.
Quattordici dichiarate nella classica per le puledre di tre anni. Pink Docwood, una Camelot agli ordini di Aidan O'Brien, è la favorita per la corona delle Oaks a 9 contro 4. I bookmakers propongono come alternative due figlie di Frankel: la laureata delle Chesire Oaks Mehdaayih e quella Anapurna che ha vinto facile a Lingfield e sarà montata da Frankie...La signora in verde non teme rivali, conquista anche Parigi, dopo la gloria di Epsom, di Ascot, di York, una vittoria annunciata, un’esibizione limpida e travolgente, una cavalcata senza respiro che la incastona nel Gotha del galoppo mondiale; più in alto di Three Troikas, di Akiyda, di San San, celebrate come rarità nella cornice incantata del Bois, della mitica Allez France che alla prodezza nell’Arc approdò con qualche filo d’argento nella criniera.
Enable è la nuova etoile della Ville Lumiere, folgorante e impeccabile, mite e riservata, una che non mette su arie per aver trafitto brutalmente gli avversari nelle King George, soltanto lei grande e inarrivabile...DUBLINO. Sabato prossimo l'ippodromo del Curragh manderà in scena l'Irish Derby, un miglio e quattro furlongs, cioè 2400 metri, da galoppare per i probabili 11 purosangue nelle gabbie. Il Derby irlandese si propone come la rivincita di Epsom, visto che nel Surrey ben tre puledri di tre anni allenati nell'Isola verde salirono sul podio.
Dermot Weld, il trainer del derbywinner Harzand, in un'intervista concessa a At The Races ha spiegato che l'ultimo lavoro del figlio di Sea The Stars è stato eccellente ma il suo orientamento è improntato alla prudenza...
Il verde di Karim che brilla sul traguardo di Epsom, giubba storica e prestigiosa, la più nobile e amata del turf mondiale, Harzand la illumina con un lampo in un pomeriggio tipicamente britannico, nuvole che corrono rapide e si sfilacciano nel cielo del Surrey e ai bordi della pista la folla immensa di sempre, perché il Derby, quello vero, quello inglese, chiama a raccolta un formicaio umano che invade la conca racchiusa nel percorso a ferro di cavallo, e saluta con un boato l’avvio della grande avventura.
Harzand allunga il filo d’oro della sua carriera e guarda lontano, gli orizzonti si dilatano incredibilmente, lo scenario si disegna a tinte rosa, come merita il team di questo campione assoluto...EPSOM. Il Surrey e la sua corsa per antonomasia, quella galoppata sul miglio e mezzo, che dal 1780 si chiama Derby è epica nella sua definizione stessa di prova che laurea il miglior tre anni della stagione. E l’edizione 2016 che a qualche purista poteva sembrare sottotono, anche per il rebus di un campo affollato e del terreno pesante che, all’improvviso, da martedì ha mescolato ulteriormente le carte, non sfugge alla filosofia che fa di Epsom la pietra miliare del turf. Così dal primo sabato di giugno esce vincitore Harzand, appoggiato a 13 contro due, con dalla sua l’attitudine al terreno faticoso e quella casacca verde con le spalline rosse che tanta storia del galoppo ha scritto, i colori dell’Aga Khan.
EPSOM. Il venerdì ad Epsom è dedicato alle Oaks. Minding, facoltosa figlia di Galileo, presentata da Aidan O'Brien, le vince da favorita con qualche complicazione per la scelta di Ryan Moore di galoppare all'interno, su corsia che il terreno pesante rende complicata, così Architecture, allevata dall'italiano Massimo Passamonti, si gioca bene le sue carte, con Frankie Dettori che sceglie la traiettoria a centro pista, la fascia di terreno dove si galoppa meglio.
Il miglio e mezzo delle Oaks consente il recupero alla favorita, che sembrava intrappolata in gruppo...NEWMARKET. La mano alzata di Frankie Dettori in sella a Galileo Gold sul traguardo delle 2000 Ghinee, un monito per gli avversari che lo credevano finito dopo la squalifica per doping, dopo un’assenza dalle piste che molti si erano illusi ne avrebbe intaccato il coraggio e la voglia di combattere. Ma ogni volta Dettori si rialza e torna più forte e più grande di prima, brillante, sicuro, impeccabile nella compostezza dello stile e sul Rowley Mile, magico tracciato pieno di gobbe e di insidie che consacra in primavera l’asso dei 1600, il suo trionfo in sella al figlio di Paco Boy è stato schiacciante, lasciando poche attenuanti ai battuti...