Ritratto della giovane allieva, Sara Mangoni e i cavalli
REGGIO EMILIA. Sara Mangoni, una giovane donna che racconta il mondo dei cavalli visto da lei, nei diversi ruoli che interpreta in scuderia, lad e allieva guidatrice. Uno spaccato dell'ippica visto da un versante femminile, ricco di interessanti annotazioni. Lo proponiamo ai lettori di cavallo 2000 in questo colloquio, in questo domanda e risposta con un giovane volto delle corse al trotto. Di lei sapevamo che aveva preparato Ushuaia Bi che aveva vinto al trotto montato una corsa con Marta Matarazzo all'ippodromo di Firenze. Era un buon motivo per conoscere meglio questa ragazza di Reggio Emilia.
Buongiorno Sara. Si racconti. Ci parli di lei, quanti anni, dove è nata, come vive il mondo dell’ippica, con quale ruolo?
Mi chiamo Sara Mangoni, ho 26 anni e sono nata a Reggio Emilia, dove tutt’ora vivo.Lavoro per la scuderia di Andrea Bigliardi, che si trova dentro l’ippodromo del Castello, a Montechiarugolo, provincia di Parma. Sono in questa scuderia da 6 anni, con Andrea e sua sorella Sonia e faccio il cosiddetto artiere, o lad al femminile.
Il mio lavoro inizia la mattina presto, dando la colazione ai cavalli. Prosegue sistemando qualche box, per poi continuare nell’attività principale ovvero attaccare ed allenare i cavalli in pista, per portarli poi in trasferta a correre. Finisce con il sistemarli, curarli, fasciarli e dandogli nuovamente da mangiare. Ovviamente li accompagno sempre anche quando vanno a correre. Tre anni fa ho fatto anche il corso allievi, riuscendo a prendere la licenza per poter guidare i cavalli nelle corse. Attualmente sono allieva professionista, cioè posso guidare in tutte le corse allievi, ma anche in molte corse dei professionisti.
Del suo rapporto con il cavallo quale è l’aspetto che le piace di più?
Ho sempre pensato che il cavallo è un animale che può instaurare un rapporto molto stretto con la persona, e io ancora oggi dopo più di vent'anni in mezzo a questi animali, cerco di seguire questo pensiero. Penso che come noi i cavalli provino sentimenti quali amore e odio, sentimenti di riconoscenza e rancore, simpatie e antipatie. Ogni cavallo ha il proprio carattere, i propri pregi e difetti, le proprie forze e debolezze. E parte da qua il mio rapporto con loro, ed è l’aspetto che mi piace di più. Conoscerli innanzitutto, prima di iniziare una doma, un lavoro, un allenamento. Mi piace prendere confidenza, voglio che il cavallo mi conosca e sappia che di me si può fidare. Che non sono li a puntargli la frusta addosso nel caso sbagli qualcosa o sia semplicemente in una giornata ‘no’. Ma anzi, ci si verrà sempre incontro. Comprensione, pazienza e tanto amore sono le parole sulle quali baso il mio lavoro. Il rapporto stretto con i cavalli che alleno sarà sempre la priorità. Dopo viene tutto il resto.
Come nasce la sua passione per il cavallo e ha dei maestri che l’hanno ispirata, delle persone che l’hanno guidata nel percorso, nell’affacciarsi a questo mondo e poi volerlo vivere, farne il centro della propria giornata.
Dunque, la mia passione per il cavallo nasce tanti anni fa, ero piccolina, avevo. Mi ricordo che mamma provava a farmi fare qualche sport, ne cambiai tantissimi, passai dal nuoto, alla danza, alla pallavolo .. ma duravo sempre poco, non portavo mai a termine nulla. Finché mia nonna convinse mia madre a portarmi a fare una lezione di equitazione, visto che amavo qualunque tipo di animale da quando ero nata praticamente. E fece ‘bingo’. Inizia con i pony games con i mini pony, poi passai al salto ostacoli. Cambiai qualche scuola di equitazione, finché non arrivai all’ippodromo del Castello, che si, è principalmente per l’allenamento dei cavalli da trotto, ma ha anche una piccola scuola di equitazione al suo interno. Un giorno arrivò Andrea con un trottatore, Ulisse Gso, e cercava qualcuno che lo montasse a sella e io ovviamente mi offri subito. Lì ho conosciuto il cavallo trottatore, prima non ne sapevo assolutamente nulla. Poi Andrea mi fece attaccare la prima volta Ulisse, e pian piano entrai nella scuderia e conobbi tutto quello che c’era da conoscere sul mondo del trotto. Finché Andrea mi propose di andare a lavorare li, appena finita la scuola, e accettai subito. E oggi dopo 6 anni sono ancora qua. Il primo guidatore che mi ricordo che mi fece conoscere Andrea è stato Roberto Vecchione, mi faceva vedere le sue guidate. Non ne sapevo nulla, ma è il primo ricordo che ho di guidatori e corse, che mi ha anche ispirato.
Qual è il suo sogno nel cassetto nel mondo dei cavalli?
Un grande sogno/obbiettivo che ho, è aprire una scuola mia vera e propria da trotto, con i pony per i più piccoli o per le prime esperienze, e qualche cavallino a fine carriera bravo per i più grandi o per quelli che diventano poi più esperti. Questo per avvicinare anche persone nuove al mondo dell’ippica, magari qualcuno si appassiona davvero fino ad arrivare a prendere per esempio la licenza gentleman e la licenza per guidare nel circuito delle stelle. O semplicemente qualcuno che si appassiona e va a vedere poi le corse in ippodromo, o addirittura compra un cavallo e diventa così proprietario. Insomma, spero di essere stata chiara sul mio sogno …
























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