PdS - Il GP Roma esalta l'americano McLain Ward
McLAIN WARD continua a prendersi le sue belle rivincite. Escluso dalla finale della World Cup a Ginevra per una decisione a dir poco rivoluzionaria della Federazione Equestre Internazionale sulle condizioni fisiche di Sapphire, proprio con la stessa cavalla, che è di sua proprietà, prima ha vinto il Gran Premio a La Baule e poi ha replicato nel Gran Premio Roma a Piazza di Siena, gara conclusiva dello CSIO romano, nel corso del quale l’americano ha fatto altri due centri: nella gara di apertura e nel Piccolo Gran Premio (beninteso, con altri cavalli).
E’ stato un vero “Gotha dell’equitazione mondiale” quello che ha disputato il secondo, decisivo percorso: tredici cavalieri, tra i quali il britannico John Whitaker e il brasiliano Rodrigo Pessoa (vincitori rispettivamente nel 2007 e un anno fa) che sono saliti sul podio ai posti d’onore. L’Italia ancora una volta ha avuto in Natale Chiaudani il suo leader. In sella a Snai Seldana di Campalto, il piemontese si è inserito tra i tredici big con un primo percorso impeccabile. Alla ripetizione, tutto bene fino all’errore all’ultimo ostacolo. Peccato, il tempo di 43.71 lo avrebbe inserito al secondo posto. Stesso destino, ovvero un errore da quattro penalità, per l’olimpionico in carica Eric Lamaze su Hickstead, ultimo a scendere in campo e costretto ovviamente a “spingere” a tutta manetta per superare l’americano (penultimo nell’ordine di partenza). Lamaze e Ward, tanto per la cronaca, erano primi in parità al termine del primo percorso (zero penalità e stesso tempo, 78”67). .
McLain Ward è il quarto cavaliere statunitense nell’albo d’oro del gran premio romano. Prima di lui tre amazzoni: Anne Kursinski nel 1983, Margie Goldstein-Engle nel 1997 e Claire Bronfman nel 2002..
“Avevo 17 anni quando sono venuto a Roma per la prima volta nel 1993 – ha dichiarato Ward – e ritengo una fortuna avere vinto il Gran Premio Roma perché rappresenta una tappa importante nella carriera di un cavaliere. Monto Sapphire da quando aveva 7 anni, adesso ne ha 15 e continua a migliorare (cosa che ha riconosciuto anche Rodrigo Pessoa – ndr).”
“Monto HH Rebozo solo dal mese di febbraio – ha raccontato Pessoa .- e ritengo che abbia un grande futuro. Deve solo imparare ad andare ancora più veloce”.
“Ho chiesto a Seldana – ha detto Chiaudani – un’andatura molto rapida e Seldana mi ha preso alla lettera… anche quando sarebbe stato più opportuno rallentare. Debbo riconoscere che l’errore è stato mio ed non suo”.