L'Unione Nazionale Ippodromi durissima sul progetto dell' Unione Ippica
GAETANO PAPALIA, presidente dell'Unione Nazionale Ippodromi, comunica: "La proposta di legge che pone al centro del rilancio del nostro settore il riconoscimento statale dell’Unione Ippica e della sua funzione di governance nazionale, rappresenta il maldestro ed arrogante tentativo di un gruppo circoscritto di operatori privati di approfittare del vuoto di potere determinato dalla soppressione dell’A.S.S.I. per riproporre, in totale contraddizione con l’evolversi dei tempi, una sorta di UNIRE privata.
"Il modello ippico prefigurato altro non è che un ibrido che non ha precedenti nella storia delle privatizzazioni e delle liberalizzazioni, per altro troppe volte artatamente confuse nelle rispettive loro connotazioni e finalità. Il progetto dell’Unione Ippica non è infatti configurabile come un “piano di privatizzazione” poiché il soggetto che si propone alla guida del rilancio industriale del settore non procede all’acquisto delle aziende in stato di crisi, investendo propri mezzi economico-finanziari. Né il predetto progetto configura un processo di liberalizzazione del comparto, dal momento che prevede che il prelievo netto delle scommesse continui ad essere sottratto alle scelte del mercato, impedendo così ogni forma di concorrenza tra ippodromi, i cui destini resterebbero nelle mani di una regia centralizzata. Oltre tutto, nel caso specifico, ippodromi e categorie si troverebbero privati di ogni garanzia di terzietà pubblica ed alla mercé di decisioni verticistiche di un consiglio di amministrazione portatore di interessi privati in permanente ed inevitabile condizione di conflitto di interessi.
"Escluse privatizzazione e liberalizzazione, appare evidente che l’obiettivo dell’Unione Ippica sia quello di ottenere dal Governo una a dir poco imbarazzante legittimazione ad esercitare il potere di amministrare denaro pubblico, perchè tale è il prelievo netto derivante dalle scommesse ippiche. Un’investitura ex lege assolutamente intollerabile per la sua arbitrarietà, come improponibile appare il ruolo marginale al quale, nella proposta di legge in esame, viene relegato il MIPAF che allo stato invece rappresenta l’unico riferimento istituzionale in grado di assicurare, in un quadro di autentica e dinamica liberalizzazione, la piena garanzia di un equanime rispetto delle regole.
"In considerazione di quanto sopra argomentato la scrivente Unione Nazionale Ippodromi (U.N.I.) esprime il proprio totale dissenso nei confronti del progetto dell’Unione Ippica, invitando il Governo ed il Parlamento Italiano a non accogliere alcun emendamento all'emanando Decreto Fiscale e né alcuna proposta di legge ispirati surrettiziamente a disegni di mero potere finalizzati ad esautorare le Istituzioni Pubbliche delle loro irrinunciabili funzioni garantiste".