Ippica disastro, D'Alesio risponde a Benedetti
Caro Direttore,leggo sul tuo giornale una bella ed appassionata lettera dell'amico Roberto Benedetti al quale mi lega una vecchia amicizia da toscani veraci e da "ippici prestati (qualche volta) alla politica". Devo dire che pur proveniendo da una storia politica (PCI,DS,PD) molto diversa dalla sua (AN,PDL) sono d'accordo su molte sue riflessioni e proposte: riforma delle scommesse, nuovo pay-out, riforma del prodotto ippico, regole, spettacolo etc etc...e condivido le sue grandi preoccupazioni su cosa potrebbe accadere nel 2017 se subentrassero i privati nella gestione dell'ippica nazionale e se lo Stato se ne liberasse "sbolognandola " ad altri.
Un mondo che a partire dalla famosa legge Orsi Mangelli ha avuto una grande storia, che ogni tanto dovremmo ricordare.
Solo su una cosa ho un'opinione diversa: la stato di degrado che viviamo oggi non e' colpa della "politica" ma dei vari personaggi messi al timone dell'Unire dai vari ministri dell'agricoltura che si sono succeduti negli anni.
La Politica con la P maiuscola e' una cosa seria, come sa bene Roberto, poi ci sono purtroppo i vari politicanti, qualcuno incapace, qualcuno raccomandato, qualcuno indagato, qualcuno rinviato a giudizio etc etc... che hanno trafficato anche nel nostro mondo e che ci hanno portato al fondo dove stiamo adesso, inventandosi cose come la convenzione Deloitte con gli ippodromi, di cui ancora non si conosce la natura giuridica, o le matinees o Unire Lab o la privacy o dirigenti privi di un qualunque curriculum professionale ma magari raccomandati da qualche lobby.
Questa e' la pessima politica con la p minuscola che purtroppo tanti danni ha fatto al nostro Paese e non solo all'ippica.
Ma meno male che la Politica (quella buona) proprio due anni fa ha deciso di voltare pagina e chiudere quel carrozzone e di sostenere finanziariamente l'ippica con la Legge Finanziaria e circa 250 milioni all'anno e di affidarne la gestione addirittura al Ministero delle politiche agricole.
Ora di fronte a noi abbiamo il Ministero e noi Ippici faremmo bene ad apprezzarne il lavoro ed ad imparare a presentarci uniti e seri abbandonando vecchie liturgie a cui eravamo abituati in quegli anni e con quei personaggi.
Questo e' il mio e conoscendo bene Roberto anche il suo impegno quotidiano per riuscire a rilanciare la nostra ippica.
Ce la faremo .......altro che epitaffio!!!
Un caro saluto.
ATTILIO D'ALESIO