Il ministro Catania sul decreto salva-ippica:
35 milioni soltanto un tampone
NON CI SONO stati clamorosi annunci da parte del ministro dell'agricoltura Mario Catania nell'audizione di questa mattina presso la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. "Crisi profonda" ha detto il titolare del MIPAAF a proposito dell'ippica. E lo sappiamo bene tutti, addetti ai lavori e semplici appassionati. Come uno scolaro diligente, Catania ha sintetizzato i motivi che hanno portato l'ippica a una situazione di emergenza: la scarsa credibilità del prodotto e la maggiore appetibilità degli altri tipi di scommese e giochi che sono stati immessi sul mercato.
Ha pure sottolineato come lo sciopero delle categorie di trotto e di galoppo e la serrata degli ippodromi siano stati motivati dalla "manovra" autunnale che ha ridotto di 100 milioni il montepremi delle corse. "Con il decreto fiscale vengono messi a disposizione del settore 35 milioni, un intervento tampone - ha riconosciuto Catania - avrei sperato che ci fosse ben altro in questo decreto legge in termini di operazione complessiva di rilancio. Occorre rimuovere le cause storiche della crisi ma non è stato possibile arrivare a una soluzione più ampia perchè il Ministero dell'Economia non ha ancora maturato risposte concrete".
Secondo il Ministro, però, va tenuta in grande considerazione l'ipotesi di un concessionario unico per le scommesse ippiche: "Se la scommessa ippica viene lasciata all'interno di un bouquet di scommesse e giochi commercializzato dagli stessi soggetti, è difficile che il settore possa avere un rilancio perchè questi soggetti hanno maggiore interesse economico e facilità nel promuovere altri prodotti".
Durissime repliche. L'on. Viviana Bucalossi (PDL) ha affermato che "il problema dell'ippica non può essere considerato prioritario vista la situazione che sta vivendo il Paese" e ha chiesto che fine abbiano fatto i 150 milioni destinati negli anni precedenti al settore. Evidentemente all'onorevole del PDL sfugge che i 150 milioni nell'ultimo triennio sono andati al montepremi delle corse di trotto e di galoppo, ovvero sono serviti per la sopravvivenza dell'intero comparto.
Altrettanto pesante l'intervento del'on. Paolo Russo (PDL), presidente della Commissione Agricoltura, il quale ha dichiarato che "la crisi è evidente ma è difficile discutere la questione quando si registrano una serie di sprechi". Tra questi Russo ha ricordato Unire Lab e il proliferare di spese, consulenze e incarichi a studi legali.
L'audizione è stata interrotta perché il Ministro Catania ha dovuto partecipare ai lavori dell'Aula.