Il galoppo al Sottosegretario: Siamo al collasso
Lettera del Comitato Nazionale Galoppo a Giuseppe Castiglione Sottosegretario al MIPAAF: "La ringraziamo anticipatamente per l’attenzione e la solerzia nel ricevere il Dr.Mario Masini in rappresentanza del Comitato Nazionale Galoppo che raggruppa gli Allevatori, i Proprietari, i Professionisti del settore nonché i Gentleman Riders.
Da molto tempo ormai l’intero comparto ippico o in particolar modo il settore galoppo vive una situazione di grande sofferenza che sta raggiungendo in queste ore il suo apice a seguito della determina a firma del Direttore Generale Emilio Gatto in data di ieri.
Il rischio ormai reale è che l’intero sistema – a partire dall’allevamento italiano dei cavalli da corsa - possa collassare definitivamente.
Infatti i provvedimenti presi per il secondo semestre 2014 riguardano: - la riduzione dello stanziamento ordinario delle corse per gli ippodromi in cui sono programmate le corse di Gruppo, listed e handicap principali. In tal modo si penalizzano i migliori ippodromi, ossia le piazze principali e si programmano corse di nessun interesse con una posta in palio pari a circa 4.000 euro!; - la percentuale del premio aggiunto al cavallo italiano, agli allenatori e ai fantini viene ridotto del 50% nel prossimo semestre.
Il premio aggiunto è l’unica possibilità che il Mipaaf e il Governo danno agli allevatori per promuovere il prodotto “made in italy”. Gli allevamenti chiuderanno e le prossime aste autunnali non si effettueranno.
- Il montepremi globale apparentemente identico nella cifra (97.685.327 euro) non lo è in quanto comprensivo di altre voci tra cui l’IVA sui premi e le indennità TRIS.Occorre ricordare che negli ultimi anni una contrazione del montepremi (2002 – 2013) di oltre 155 milioni ha prodotto una diminuzione di partenti pari a circa 100.000 unità e una riduzione del numero di cavalli in allenamento di circa 9.000 unità; - la programmazione prevede un taglio (solo per il galoppo) di 50 giornate (pari a 3 milioni di euro circa) e a farne le spese sono le piazze principali: Capannelle perderà circa il 21% della dotazione media ordinaria e S. Siro addirittura il 30% circa.
Tale procedura non solo umilia lo spettacolo, ma penalizza il gioco e quindi le entrate dello Stato. Infatti ad un calo delle giornate di corsa del 10% corrisponde una contrazione del gioco praticamente doppia.
- La programmazione prevede una spalmatura delle giornate in favore di alcuni ippodromi minori, che hanno certamente una loro vocazione all’interno della filiera, ma non è certo quella della selezione.
- Non viene previsto il pagamento dei premi relativi alle corse Pattern del 2012.
In tale situazione nella prossima riunione dal Comitato internazionale l’ippica italiana verrà declassata o addirittura esclusa dai circuiti internazionali.
In mancanza di urgenti correttivi e perdurando tale situazione, tutti gli aderenti al CNG, confermando lo stato di agitazione, si vedranno costretti ad attuare tutte le azioni necessarie alla tutela del comparto, che collassando provocherebbe una perdita occupazionale a più di 50.000 persone".