FISE, Garrone torna alla carica
VITTORIO GARRONE, ex vicepresidente della Federazione Italiana Sport Equestri, ha inviato al Sottosegretario Rocco Crimi, al Sen. Antonio Tomassini e per conoscenza al presidente del CONI Giovanni Petrucci la seguente lettera:
Onorevole Sottosegretario Crimi,
per dovere di chiarezza e obiettività ritengo opportuno dare adeguata informazione in merito alla situazione della FISE (Federazione Italiana Sport Equestri) e ai fatti che sono rappresentativi del lavoro svolto dal sottoscritto in qualità di Vice Presidente della stessa.
Tengo a confermare la mia preoccupazione in merito al governo della Federazione e alla situazione in cui questa versa, nel solo interesse dello sport e dell’organizzazione sportiva, delle risorse ad essi destinate e nel rispetto delle istituzioni. In particolare nella promozione dei principi etici e morali, che dovrebbero essere i motivi ispiratori di una gestione federale attenta e capace di produrre risultati che possano generare una diffusa cultura di quei valori straordinari offerti dal cavallo, in tutte le sue espressioni vitali.
L’assemblea elettiva ordinaria della FISE del novembre 2008 ha eletto, oltre al Presidente Paul Gross, dieci consiglieri tra cui il sottoscritto, indicato dal Consiglio federale quale Vice Presidente. Al momento della sua candidatura a Presidente, Paulgross aveva dichiaratamente condiviso la volontà di riformare e rinnovare la Federazione, di gestire la stessa con trasparenza e con l’ausilio delle professionalità dei consiglieri reclutati, come me ed altri, nel mondo della grande impresa.
Tale condivisione di obbiettivi, sancita da un programma pubblicato e diffuso, ha convinto il sottoscritto ed altri candidati a presentarci insieme in una lista praticamente chiusa. Purtroppo siamo stati ingannati da Paulgross che, non appena raggiunto l’obbiettivo della elezione, è venuto meno a tutti gli impegni elettorali, dilaniando la FISE, sia dal punto di vista della struttura organica che sotto il profilo economico, con una serie di nomine e di incarichi frutto esclusivo di logiche elettorali e portando quale unica innovazione l’introduzione della sua indennità di carica (ben 100mila euro per i primi 9 mesi del 2009).
Contravvenendo a quanto concordato e condiviso, Paul Gross ha evitato ogni trasparenza negandola non solo ai tesserati/affiliati alla FISE ma addirittura agli stessi consiglieri o almeno a parte di essi.
Sono stati mesi difficili a causa delle resistenze e delle bugie perpetuate dal Presidente. Mi sono preoccupato principalmente della ristrutturazione e della gestione del bilancio (in particolare delle risorse poste a budget 2009) e in questo sono stato obbligato, insieme agli altri consiglieri, ad assumere quasi sempre delibere d’urgenza, modalità adottata dal Presidente per quasi tutte le decisioni e che ha costretto il Consiglio ad essere solo uno strumento di ratifica anziché di indirizzo e di verifica delle politiche federali e di spesa.
Sono molti gli atti amministrativi adottati di dubbia legittimità, anche rispetto alle delibere del Consiglio, come ad esempio l’incarico assegnato al Sig. Sergio Bernardini, voluto fortemente da Paulgross, senza apparenti spiegazioni, e con modalità decisamente differenti rispetto alla volontà e alle indicazioni espresse dal Consiglio Federale!
Dopo diversi mesi di tolleranza e di appoggio incondizionato, il sottoscritto, con altri tre consiglieri, ha ritenuto opportuno, per il bene della Federazione e per lealtà verso i tesserati, non sostenere il Presidente in tutto quello che fosse difforme dal programma elettorale condiviso al momento della nostra presentazione all’assemblea elettiva.
Il Presidente Paul Gross anziché iniziare a rispettare gli impegni assunti nei confronti dei tesserati e dei suoi consiglieri, si è accordato con gli altri sei consiglieri per provocare la decadenza del Consiglio mantenendo se stesso in carica. Che questo sia stato un accordo “fraudolento” sembra essere confermato anche dal fatto che i sei consiglieri che hanno rassegnato le dimissioni si sono tutti (tranne uno) ricandidati e compongono l’attuale Consiglio che, contrariamente ad ogni progetto di rinnovamento decantato, è costituito da 5 componenti (su 11) che facevano parte del consiglio della passata gestione federale.
Se fossimo riusciti ad attuare i progetti e le riforme che avevamo promosso – tra cui quella elettorale per incentivare i tesserati ad esprimere direttamente e senza essere costretti a dare deleghe il proprio voto - oggi la FISE sarebbe un fiore all’occhiello del Coni perché avrebbe attivato un programma di riassetto organizzativo efficiente, una gestione delle risorse economiche preventiva e in linea con gli obiettivi riformisti, trasparente e rigorosa. Purtroppo, al contrario, tra gli innumerevoli ostruzionismi non abbiamo mai avuto visibilità delle risorse finanziarie e della situazione economica in corso, come ad esempio l’utilizzo della cassa per le spese correnti.
Credo inoltre sia dovere delle Istituzioni preposte conoscere ed informare i tesserati – che contribuiscono con le proprie risorse a circa il 70% delle entrate del bilancio federale – di quanto sino ad oggi siano costati il Presidente e alcuni dei consiglieri per viaggi, trasferte, alberghi ecc. e se e quanto tutto questo sia necessario all’attività sportiva, sia d’esempio ai tesserati, soprattutto in tale situazione di crisi economica!!! Proprio oggi, 18 marzo, leggo sui quotidiani che il Coni stringe la borsa alle Federazioni in merito ai privilegi utilizzati, ad esempio, dai vertici delle Federazioni ( auto blu, alberghi ecc ). Personalmente ne ero già preoccupato un anno fa!
Al fine di evitare ulteriori strumentalizzazioni e bugie sui reali motivi che hanno indotto il Presidente Andrea Paulgross a intraprendere e rafforzare determinate scelte assolutamente contrarie a quanto rappresentato in campagna elettorale e nel programma pubblicato, elenco e allego il lavoro svolto dal sottoscritto e dai consiglieri decaduti che, al contrario, hanno dimostrato coerenza con l’impegno assunto – nei confronti dei tesserati, del CONI e delle Istituzioni - nel portare avanti i programmi di rinnovamento e riorganizzazione della Federazione, richiesti da una larghissima maggioranza di tesserati nell’Assemblea Elettiva del 2008.
I fatti di seguito elencati e i documenti allegati offrono un quadro più chiaro della situazione:
-Il 19 febbraio us ho scritto una lettera al Presidente Petrucci nella quale elencavo fatti che ritenevo cosi’ gravi da meritare il Commissariamento della Federazione. Ad oggi non ho ricevuto alcuna risposta. ( Allegato 1 )
-Il 23 febbraio us, il Sen. Luigi D’Ambrosio Lettieri (PDL) ha presentato una interrogazione al Presidente del Consiglio Berlusconi con richiesta di fare chiarezza sulla grave situazione generata ( Legislatura 16-Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-02748)
-Nel mese di giugno 2009, a circa sei mesi di nuovo governo federale, ho espresso perplessità circa la mancanza di vero ruolo del Consiglio Federale e le rilevanti difficoltà incontrate per portare avanti il programma di rinnovamento che fosse supportato da una trasparente e organizzata gestione Federale. (Allegato 2 )
-A ottobre, a causa delle perpetuate e innumerevoli difficoltà poste al normale e basilare processo decisionale del Consiglio, rafforzate dalla mancata redazione da parte del Segretario Bernardini dei verbali di almeno la metà dei Consigli convocati nel corso del secondo semestre 2009, ho nuovamente richiesto chiarimenti anche in merito ad alcune delibere adottate precedentemente e che sono state eseguite in maniera differente rispetto a quanto approvato. (Allegato 3)
-La proposta di piano di riorganizzazione federale preparata da BAIN (già consulente strategico del CONI) e promossa dal sottoscritto su mandato del Consiglio, pronta già da febbraio 2009 per essere posta all’OdG, è stata presentata ad un Consiglio Federale tra maggio e giugno, deliberata con voto favorevole ad un successivo Consiglio di Ottobre. Mi risulta che il Presidente Paulgross, malgrado sia stato più volte contattato e sollecitato, non abbia ancora assegnato l’incarico alla nota società di consulenza, senza motivazioni, ma solo facendosi negare! ( Allegato 4 )
Credo di avere chiarito adeguatamente il lavoro svolto e malgrado il rammarico per non avere ancora potuto dimostrare che la strada che avevo intrapreso poteva essere quella giusta, resto disponibile per dare un mio personale contributo alla realizzazione di progetti concreti, solo se una forte e coesa volontà politica porrà le condizioni per farlo.
Molto cordialmente,
Vittorio Garrone