Coord. Ippodromi e la ''non'' Tv dell'UNIRE
L’ASSOCIAZIONE Coordinamento Ippodromi, presieduta da Attilio D'Alesio, comunica: “La televisione costituisce un nodo centrale per i destini dell’ippica italiana: attraverso la diffusione televisiva delle immagini del cavallo e delle corse dei cavalli passano infatti la promozione del settore, il modo di presentarlo al grande pubblico, l’incremento delle scommesse, la tutela del montepremi, le risorse per l’intero comparto ippico.
“L’ippica, per la prima volta nella sua storia, è la maglia nera di tutti gli sport sui quali si scommette ( pur essendo partita come regina incontrastata): di giorno in giorno gli esiti della caduta del gioco diventano irreversibili ed esiziali.
“L’Unire, pur avendo strumenti, possibilità economiche ed un canale televisivo per fermare il fenomeno ed invertire la tendenza, non fa nulla, non prendendo neppure in considerazione i numerosi progetti che negli ultimi anni sono stati presentati.
“L’Unire rifiuta ogni collaborazione; disattende il rispetto delle leggi sulla stampa (DD.MM 16.12.1999 e 21.02.2006), priva come è, di un direttore responsabile e di un comitato di redazione; non si è dotata di un Regolamento pubblico, che provveda a disciplinare in maniera rigorosa, trasparente, la messa in onda delle immagini provenienti dagli ippodromi.
“Si chiede quindi un autorevole intervento del Ministero competente affinchè “la Televisione Unire” venga dotata di un comitato di redazione responsabile e professionale; venga emanato un regolamento della diffusione delle immagini delle corse nelle agenzie; venga consentito alle società di corse e a chiunque ne facesse richiesta (così come prevede l’art.4 del DM 16.12.1999 così come mod. dall’art.4 DM 21.02.2006) di trasmettere le loro corse sui canali televisivi ed internet per far giungere la cultura del cavallo in tutte le case”.