Ciao Carlo, uomo di cavalli e di cultura
Voglio ricordarti così, Carlo Bozzo. Con l’aria sorniona e divertita di questa bella foto di Paolo Biroldi, datata 2011. Sono certa, l’avresti scelta anche tu. Mettendo come sottofondo al tuo nuovo viaggio una bella colonna sonora rock, quello vero.
Eri, quel giorno di tanti, il capoufficio stampa - il migliore per dispersione, mutuando un termine ippico - della comunità di San Patrignano e stavamo, con tutto lo staff, comunicando lo Csi di luglio. Decine di comunicati, interviste, centinaia di foto e video messi a disposizione dei colleghi, condividendo quel vulcanico think lab che era la nostra sala stampa. Dove parlavamo del concorso, ma anche di musica, di cultura, delle ultime letture. E di tanto altro, con instancabile spirito critico.
Parlavamo di cavalli, ovviamente, grande passione di Vincenzo Muccioli, che tu hai saputo, con grandi doti di comunicatore pur non essendo inizialmente un tecnico, fare diventare la bandiera della comunità insieme all’amico Francesco Carbone, tra i più competenti e abili capirazza d’Europa.
Che anni, quelli, prima che tutto finisse nel dimenticatoio. Durante il campionato d’Europa di salto 2005 - il nostro ufficio stampa fu poi premiato dalla Fei - fosti costretto a intervenire: “datevi una calmata, che non abbiamo più spazio per mettere tutti i comunicati”. Una battuta che vale mille complimenti. Di questo eri capace. Come di regalarmi uno dei compleanni più divertenti della mia vita.
Acume raro, fiuto per la notizia e curiosità divorante. Spirito mai soddisfatto, ascoltavi chiunque potesse aggiungere una tessera alle tue conoscenze. I tuoi briefing erano una carica di energia, motivanti, ricchi di nuovi spunti. Il primo a mettersi a scrivere un comunicato se i colleghi erano impegnati, costantemente disponibile per un confronto.
Mi volesti al tuo fianco anche a Squisito!, e divenni così, spiritosamente, la Baccante delle degustazioni dei vini, altra tua grande passione. Uomo di cultura poliedrica, i nostri scambi di battute erano più affilati di una katana. “Dovreste fare un programma alla radio”, ricordi? Al di là delle qualità professionali, infatti, porteremo nel cuore la tua capacità di costruire straordinari rapporti umani. Il coro di cordoglio di queste ore lo testimonia.
Mai banale, mai scontato, Carlo. Il tuo genovese - belìn! - non era stato intaccato dagli anni di Romagna, così come la tua fede rossoblu. Giornalista professionista a tutto tondo, dopo Coriano Bozzo si è occupato di turismo e di enogastronomia. Nel tuo altrove spero le persone perbene abbiano tribune riservate, come quelle di Sanpa per i tuoi ragazzi, che dovevano sempre trovare posto per ammirare quel Challenge Vincenzo Muccioli che era soprattutto loro.
Sessantasette anni sono pochi… Voglio ricordarti così, intensamente, nelle risate condivise e in tutto ciò che ci hai insegnato. Levo il calice e alzo la musica, come avresti voluto. Ciao Carlito!
Tutta la redazione di Cavallo2000 esprime le proprie condoglianze per il grave lutto alla moglie Cinzia e al figlio Federico.