Cavalli e redditometro, scende in campo
Lupinetti presidente del Comitato FISE Lombardia
UBERTO LUPINETTI, presidente del Comitato Regionale Lombardia della Federazione Italiana Sport Equestri, sul problema dei cavalli nel redditometro ha pubblicato la seguente lettera aperta:
"Illustrissimo Ministro Brambilla, Pregiatissimo Senatore Tomassini, Egregi Onorevoli, ho deciso di scrivere questa lettera aperta per richiamare ulteriormente la Vostra attenzione sulle problematiche connesse all’introduzione del redditometro. Ormai non si può più tacere o fingere che ci sia ancora tempo per fare pacate rimostranze, perché la situazione che si sta venendo a creare è decisamente grave. Grave per il comparto ippico, grave per i proprietari, gli allevatori, i veterinari, la stessa Federazione.
Come Comitato Regionale Lombardo è ora di farci sentire e dire NO ad un redditometro assurdo, che non è capace di fare i giusti e doverosi distinguo penalizzando così l’intero settore, i centri ippici e l’intero mondo del cavallo e obbligando in futuro a “decimare” senza appello soggetti sani per non incappare nelle maglie del fisco.
Il redditometro, così come è stato concepito dal Ministero delle Finanze, mette in crisi, se non in ginocchio, il settore del cavallo. Molti proprietari di cavalli non registrano più l’equide all’anagrafe nazionale – in cui si dichiara la destinazione finale dell’animale – per non essere sottoposti a controlli dalle Agenzie delle Entrate. Così facendo i cavalli non possono essere monitorati dal punto di vista veterinario.
Il Fisco, poi, definisce il cavallo come soggetto o “da corsa” o “ da equitazione” includendo in questa categoria “tutti” i cavalli siano essi destinati alla riproduzione, alla scuola in maneggio, all’ippoterapia, alla semplice affezione.
CIO' CHE SORPRENDE e dovrebbe far riflettere è che il cavallo non viene considerato un animale da “affezione”, come cani e gatti, come recita la carta etica firmata nel 2009 del Sottosegretario alla Salute Francesca Martini, ma diventa un vero e proprio “animale da reddito”, indipendentemente dal suo reale utilizzo. Il legislatore divide i cavalli in due categorie affibbiando coefficienti e redditi necessari presunti assolutamente aleatori, al di fuori di ogni reale applicazione. Non si può paragonare un cavallo in pensione, anziano, ormai a fine vita ad uno yacht di lusso. I costi di manutenzione e possesso sono molto differenti dalla realtà: un cavallo di età media mantenuto in campagna costa quanto un cane di grossa taglia, dati alla mano.
I problemi sui quali insistere sono: distinguere i cavalli in due categorie (da corsa e da equitazione) è sbagliato e da rivedere, i coefficienti non rispecchiano la realtà e le spese ipotizzate nel redditometro non corrispondo al vero. Qui non si tratta di nascondere il possesso di un bene al Fisco, ma di farlo rientrare nei parametri giusti e corretti per non mettere in ginocchio un comparto che già fatica a sopravvivere.
Il Fisco sta deliberatamente utilizzando il redditometro per stringere ancora di più la morsa dei controlli sulle scuderie, sui centri ippici, sui proprietari e sugli allevatori, sui privati appassionati, penalizzando soprattutto chi con fatica e sacrifici mantiene un animale per ragioni più affettive che sportive. Si vuole rilanciare la passione per l’equitazione e per l’ippica in Italia? Così non si fa altro invece che scoraggiare e cancellare questo mondo. E nonostante si siano dimostrati i reali costi di mantenimento di un cavallo in pensione, il criterio applicato arbitrariamente dal redditometro non tiene conto del riscontro con la realtà.
COSA ACCADRA' in futuro? Potrebbe accadere che molti cavalli inaspettatamente “moriranno” di morte improvvisa: Con tutto ciò che a catena comporterebbe per il settore in cui lavorano molte figure professionali, si spegnerebbe inoltre la fiamma del turismo equestre che sta dando invece fiato a molti territori dimenticati e si penalizzerebbe definitivamente anche il settore giovanile sportivo che non potrebbe più avvicinarsi al mondo del cavallo.
La Lombardia è la regione a maggior vocazione equestre nel nostro Paese, sia per i numeri sia per qualità dei suoi praticanti e delle sue attività sportive; nel nostro territorio esiste un numero considerevole di centri ippici, abbiamo due ippodromi importanti, centri di allevamento storici e molto altro. Siamo il cuore pulsante dell’equitazione e non possiamo tacere il nostro imbarazzo e le nostre forti perplessità.
Perplessità e allarme sono stati espressi anche dal nostro Presidente Andrea Paul Gross, che sta affiancando il Fisco nel rivedere l’inserimento del cavallo nel redditometro.
Il Comitato Lombardo Fise torna così sul problema per tenere alta la guardia, per ricordare che il problema non è ancora stato risolto e per invitare chi di dovere a fare una seria e ponderata riflessione cambiando rotta per il bene di tutti. Nella certezza del Vostro autorevole interessamento, esprimo la mia più profonda stima e i miei sentiti ringraziamenti"
UBERTO LUPINETTI























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