Un box matrimoniale per Ursula e Vincent
URSULA E VINCENT, UN BOX MATRIMONIALE. In servizio non si può. A parte il regolamento, lo vieta il senso di responsabilità. Muoiono dalla voglia di cercarsi, annusarsi, strusciarsi muso contro muso, come fanno ad ogni fine turno nell’intimità del riposo. Ma sul lavoro, no. Non se lo consentono. Ursula e Vincent sanno che ogni distrazione potrebbe costare cara. Ne va della sicurezza dei cittadini. Anche degli agenti di polizia che portano in sella. Anche della propria. Però, ogni tanto, uno fugace sguardo carico d’amore, se lo scambiano per tornare subito con tutti i sensi all’erta. Quando si è di pattuglia bisogna stare attenti, vigilare, tenersi pronti per ogni emergenza, rispondere immediatamente ai comandi. Se necessario, lanciarsi anche in un impossibile galoppo fra ostacoli di lamiere e asfalto scivoloso. Sorvegliare una grande città e, per giunta, capitale di una grande nazione, non è un gioco. Soprattutto da quando l’allarme terrorismo rimbomba in ogni angolo del mondo. E Londra è una delle città più esposte. E’ l’unica capitale d’Europa, insieme a Madrid, ad essere stata colpita dallo stragismo terrorista.
Dopo quel maledetto 11 Settembre siamo tutti sottosopra. Non che prima non ci fossero problemi. Ma, tutto sommato, era roba di normale amministrazione: ladruncoli, scippatori, spacciatori, qualche teppistello brufoloso, scazzottate fra automobilisti nevrastenici alla faccia dell’aplomb britannico, qualche ubriaco piegato in due a vomitarsi pure l’anima. Manifestazioni di piazza. Insomma, cose di ordinaria quotidianità metropolitana. Oggi le cose sono cambiate e di parecchio in peggio. Ursula e Vincent se ne accorgono andando in giro, per esempio, in Hyde Park. Un deserto. Una volta era sempre pieno di gente. Era un posto speciale, un happening continuo. Ognuno era libero di dire tutto quello che gli girava per la testa, senza star lì a misurare le parole. E dirlo a voce alta, fare addirittura comizi. In piedi su una sedia portata da casa, uno poteva arringare sputando veleno su tutto e tutti, stirpe reale compresa, da Enrico VIII Tudor in giù, fino alla Regina Madre, fino ad Elisabetta, fino a Carlo. Si poteva spernacchiare anche Filippo d’Edimburgo. Si poteva perfino inneggiare alla Russia dei Soviet e dire che a Churchill gli riuscivano meglio le bollicine di sapone che i discorsi, tipo quello fatto a Fulton per ingraziarsi il suo degno compare Truman. E il bello è che la gente si fermava a sentire, applaudiva, fischiava, dava sulla voce, rispondeva per le rime e, dopo la goliardia di quell’intermezzo, se ne tornava ai fatti suoi con una risata in più e una bestemmia in meno.
Insomma Hide Park era per tutto il mondo il simbolo di una democrazia con cui si poteva anche giocare senza farsi male. Oggi non è più così. Hide Park si è svuotato e ognuno rumina in solitudine i propri fantasmi, mentre l’insicurezza è diventata una epidemia sociale. Corrono brutti tempi, per niente tranquilli. Ursula e Vincent lo sentono nell’aria, lo avvertono dalla tensione dei due poveri cristi che si portano in groppa. Ma sanno che a loro non potrà mai accadere niente di male finché continueranno a stare insieme, come lo sono da trent’anni. Erano puledri quando si sono incrociati per la prima volta nel’allevamento del dipartimento sicurezza di Londra. Da allora non si sono più separati. Sono stati selezionati insieme, addestrati insieme. Insieme hanno scortato re, regine, capi si stato. Insieme hanno fatto ordine pubblico e più di una volta se la sono vista brutta con quei brutti ceffi di hoolligans.
Quando capitava che uno dei due si sentisse poco bene, l’altro veniva esonerato dal servizio. C’è una cosa di cui Ursula e Vincent vanno fieri: essere riusciti a far capire agli umani con cui hanno avuto a che fare nel corso degli anni che la loro cavallinità poteva dare il meglio di sé solo se stavano insieme. Certo, sono stati anche fortunati. Fortunati ad incontrare uomini disposti a capire il loro comportamento e il loro linguaggio. Dopo trent’anni sono arrivati al traguardo della pensione. Il dipartimento di sicurezza ha disposto per loro un trattamento particolare: un box matrimoniale. E’ raro che i bipedi umani capiscano che i quadrupedi equini sono capaci di stringere relazioni e mantenerle per sempre. Ma quando succede è una conquista di civiltà. Non dei cavalli, ma per gli uomini.