Trotto. Radiofreccia matura per la Francia
Femmine, femmine, sempre loro è quasi una noia, da Prussia a Radiofreccia il filo d’oro di allunga, Non riesci a credere di cosa siamo capaci quando c’è baruffa nell’aria, e allora non le tiene più nessuno, vogliono andare, e prima del trionfo nell’Europa si era già visto che Radiofreccia Fi carburava a dovere, sgambature di una nettezza esemplare, dritta come una spada , la più scattante, la più volitiva, pronta a difendere quel ruolo di favorita che la carta le imponeva. I maschi cosa valgono? petto in fuori, tante arie, ma quando devono fare i conti con la figlia di Ganymede abbassano la cresta e combinano solo disastri.
Al passaggio poi una mezza tragedia, si fa per dire, Romanesque che l’aveva presa di petto va in tilt, e dunque nel momento della crisi questi galletti altezzosi diventano intrattabili, si incattiviscono e rovinano tutto con un niente. Certo, da quella posizione Romanesque sembrava viaggiare tranquillo con gli altri che almeno per un po’ non si sarebbero mossi. Ma quando subentra la follia, ti accorgi di come siano fatti i cavalli e Romanesque non è la prima volta che dà libero sfogo alle sue mattane e dispiace perché Smorgon in lui ha una fiducia che supera ogni delusione. Intanto Radiofreccia è pronta come una gattina astuta e lesta a intessere la sua fuga, prende tutti d’infilata, e se la dà a gambe come se gli altri non esistessero.
A Federico Esposito non sembra vero che quello scompiglio gli abbia consegnato la leadership e non dà tregua alla sua cavalla che infittisce la cadenza, si protende solitaria, come un tappo che esplode e va per conto suo. Sono fiammate improvvise, accelerazioni che scavano il solco tra lei e gli inseguitori, ormai spenti e coi riflessi appannati, ad eccezione forse di Re Italiano Ur e Ringostarr Treb, nemmeno loro tuttavia convinti di arrivare in fondo con le energie sufficienti per tentare l’aggancio.
Così per Radiofreccia il pokerissimo è servito, da giugno quando è cominciata a crescere, dal Città di Follonica al Nello Bellei, al Continentale sotto le torri felsinee, un’escalation che rischia di non fermarsi più, forte, tenace, seria, sprezzante verso i maschi che quando la incontrano farebbero volentieri a meno di trovarsi al suo fianco.
“Ora ci aspetta il Criterium Continental in Francia – spiega Bondo - . L’ho già corso con Ghibellino, ma lui era uno sfrontato, bello e impossibile, dotato come pochi, qualità, mezzi travolgenti, capace di rincorse folle e di folli abbandoni (la voce si incrina e si capisce che Ghibellino è rimasto nel cuore di Erik) a Parigi fu secondo, ma lui poteva arrivare dappertutto con quel’impeto che nessuno tratteneva. Per Radiofreccia sarà un’esperienza in più. Vincennes la conosce, nel Prix de Cavallion se l’è cavata da par suo, seconda, e a noi basta così. Avrà modo di crescere ancora, di mostrare altri prodigi come sabato a Roma, perché la classe quella davvero non le manca”.