Trotto. Prix de Belgique ultima chiamata per il Prix d'Amérique
PARIGI. Quattordici partenti a Vincennes, domenica alle 15.50, nel Grand Prix de Belgique. Il gruppo 2 al sulky, sui 2850 metri del tracciato di pista grande, a due settimane dal Prix d’Amérique assegna 3 posti per la corsa faro del meeting d’hiver. Spesso questa corsa si è trasformata in un ballo in maschera dei big che, con in tasca già un posto nella starting list della classicissima di fine gennaio, corrono ferrati e si limitano a rifinire la condizione.
Potrebbe essere il caso di Delia du Pommereux e Davidson Du Pont, due ‘giovani’ cavalli di sei anni grandi protagonisti di questo inverno e, molto probabilmente, anche dello svedese Readly Express, dichiarato in pista con i ferri. Così la stampa francese, in quel giochino dei pareri della presse, ha posizionato al primo posto, nei consensi della vigilia, la otto anni Bélina Josselyn, che sarà guidata da Jean Michel Bazire e le cui ambizioni sono ben spiegate da quel ‘senza ferri’ apposto accanto al suo nome nella dichiarazione dei partenti.
Gli esperti d’oltralpe si spingono oltre e presentano questo Belgique 2019 come un match tra la giumenta di Bazire e Bird Parker, l’otto anni presentato da Philippe Allaire, cui è riconosciuto ormai il ruolo di un soggetto di livello, per le sue frequentazioni e performance importanti esibite a più riprese nel contesto dei migliori cavalli in azione al Plateau de Gravelle.
Sébastien Guarato, trainer di punta del trotto transalpino, nella B che introduce alle settimane di vigilia dell’appuntamento faro del meeting parigino, gioca ben quattro pedine, la migliore delle quali sembra Carat Williams, guidato da David Yhomain e candidato alla zona podio. Non ci sono italiani in pista, e saranno queste ultime settimane di avvicinamento a chiarire i dubbi sulla partecipazione di nostri rappresentanti, Urlo dei Venti in primis, a quella che è la prova di maggior prestigio del setting mondiale di quel fantastico sport che è il trotto.