Trotto. Bologna incorona il campione Continentale
BOLOGNA - Il Continentale 2015 apre le porte agli stranieri dopo la parentesi forzatamente autarchica di dodici mesi orsono, tornando alla sua vocazione di corsa faro per i migliori quattro anni in attività nella Vecchia Europa del trotto, con tre ospiti dal facoltoso palmares e otto indigeni scelti tra il gotha “azzurro”, pronti a sfidarsi sulla distanza selettiva e ricca di insidie dei 2060 metri. Driver leggendari e campioni dalla prestigiosa carriera hanno posto il sigillo nell’ Albo D’Oro della corsa felsinea, con l’alternarsi di franchigie straniere e giubbe nazionali in cima al podio, dal tricolore d’oltralpe vestito da Banco III nel 1948, allo sventolio del vessillo italiano issato sul pennone per festeggiare la reginetta Radiofreccia Fi ed il suo giovane partner Federico Esposito nel settembre 2014, ed in mezzo, Top Hanover e Gerhard Kruger, Varenne e Giampaolo Minnucci, il finish di Noras Bean e Stefan Soderkvist nel 2009 impreziosito dal record, ancora imbattuto di 1.12.5 , sino al capolavoro tattico di Jos Verbeeck con Zorro Photo e il grintoso percorso esterno della stacanovista Orsia e del suo mentore Alessandro Gocciadoro,
L’EREDE. La sfilata degli undici candidati al winner circle bolognese è aperta da Savannah Bi e Federico Esposito, giubba Wave e training di Erik Bondo, a mutuare ambizioni e speranze che dodici mesi fa portarono in cima al podio Radiofreccia Fi, con la forma della statuaria erede del franco americano Ganymede a garantire chance non indifferenti dopo un’estate vissuta intensamente tra gli ippodromi della penisola.
ALLA RICERCA DEL PODIO PERDUTO . Splendido protagonista dell’autunno dei tre anni, con il secondo posto nel Derby ed il podio nell’Orsi Mangelli emigrato a Vinovo, Sansone Bar ritrova Enrico Bellei e cerca il perduto splendore dopo un 2015 avaro di soddisfazioni, fidando nella sua propensione alla velocità ed nel comodo numero due avuto in dono dalla sorte. Certo la condizione atletica non pare quella dei giorni belli, ma Catello Savarese e la famiglia Stecca professano fiducia nel biondo nato e cresciuto nei verdi pascoli piemontesi di casa Truccone.
LE ROI. Brillantissime è la star del Continentale, veloce ed insieme tenace, il cadetto di Philippe Allaire scende dal buen retiro del nord della Francia sfoggiando un repertorio tattico da autentico crack ed un palmares ricco d vittorie classiche che ne fanno uno dei moschettieri della leva 2011 d’oltralpe ed il favorito della kermesse bolognese, mentre la paternità di Ready Cash ne ribadisce la classe immensa ed un futuro da riproduttore di successo
LO SPRINTER. Natali americani ed un modello raccolto che prelude notevole predisposizione allo speed sono i plus del giovane importato che Anders Svanstedt sta forgiando con maestria, dote che il trainer scandinavo ha ereditato da papà Ake e che ha portato alla decisione di affrontare l’insidiosa trasferta italiana fidando nei continui progressi di uno dei più affidabili esponenti della generazione durante la carriera a stelle e strisce.
LA PRINCIPESSA Mattatrice dell’estate dopo essere stata la leader in rosa della leva a tre anni, allorchè si affermò nelle Oaks e salendo a più riprese sul podio, Smeralda Jet rappresenta la vera alternativa al favorito, è lesta in partenza, s’intende a meraviglia con lo scugnizzo Antonio Di Nardo, vero asso pigliatutto di questo scorcio d’annata e vanta forma al diapason grazie alla cura certosina del suo scopritore Antonio Chiaro.
IL NOBILE DECADUTO. Il più francese (per genealogia) tra i portacolori italiani , Sceicco è stato il primo leader della classe di ferro 2012 vincendo da assoluto dominatore le maggiori prove a due anni e arrivando alle finali del Derby da plebiscitario favorito, ma la sorte non è stata benigna con l’allievo di Andrea Guzzinati, privandolo dell’alloro romano e successivamente anche del prosieguo agonistico, cui solo un timido rientro torinese ha fatto da prologo alla spedizione bolognese che il portacolori della Louisiana affronta senza pressioni e guardando al futuro.
MISTER REGOLARITA’ Velocista provetto, trottatore completo ed esemplare esecutore degli ordini che Roberto Andreghetti gli impartisce dal sulky, Santiago D’Ete ha recentemente vinto a Montecatini e rappresenta una sicurezza per i suoi sostenitori, è una delle due pedine che il danese Erik Bondo sposta dalla Toscana sulla direttrice A1 e nel caso di defaillance altrui potrebbe ambire anche alle zone alte del marcatore bolognese fidando nel suo proverbiale terrific speed
VANITY MATTERS . Altra yankee in pista dopo lungo viaggio dalla Svezia, la giumenta allenata da Bjorn Goop e papà Olle affronta la trasferta per testare le sue doti contro i primi della classe e ribadire che nella passata stagione poche femmine ne contrastavano l’azione nel Gran Circiut americano, certo, avrebbe preferito la prima fila, ma stando alla finestra potrebbe raccogliere insperati frutti e tornare dalle parti di Goteborg con un prestigioso piazzamento.
LA GLOBETROTTER Una carriera transfrontaliera caratterizza la storia di Saphire Bi, italianissima di nascita e colori, l’attuale allieva di Carlo Belladonna ha intrapreso la lunga strada verso la Svezia alla corte di Jerry Riordan vincendo e spiccando tra le coetanee scandinave, non disdegnando improvvisi ritorni nella terra natia e qualche incursione in Francia, il tutto per scende a Bologna e guardare al podio con fiducia abbinata a Tommaso di Lorenzo.