Diamond Francis - V.P. dell'Annunziata Batteria A Orsi Mangelli Torino 1 Novembre 2022 Foto Giulio Ravenna
Sabato il Sesana di Montecatini ricorda il grande Nello Bellei
MONTECATINI. E' stato un protagonista assoluto della nostra ippica, il grande Nello Bellei da Modena diventato poi montecatinese a vita per scrivere pagine memorabili dello sport del sulky, condividendo gloria, vittorie e imprese assieme a Vivaldo Baldi, il versante opposto di una rivalità accesa e prolungata nelle stagioni del miglior tempo del Sesana di Montecatini.
Una stagione indimenticabile e irripetibile quando in estate l'ippodromo della città termale reso moderno con la nuova tribuna e quel suo impianto d'illuminazione voluto da Mario Locatelli, il dirigente della società di corse che nella bella stagione lasciava Milano per "passare le acque" nella città del liberty.
Sabato sera il Sesana e una città la cui anima vibra ancora per le corse dei cavalli ricorderanno Nello con una bella edizione del suo gran premio, dedicato ai 4 anni e sul doppio chilometro. Questo è un racconto imperfetto e parziale di tutta la bellezza ippica che Nello Bellei ha regalato ai suoi tifosi e a chi a Montecatini andava all'ippodromo per veder guidare lui e appoggiarlo con un ticket.
Ci vorrebbe un capitolo intero di un'enciclopedia per dare conto di tutta la carriera di un gigante che ha vinto 11 frustini d'oro che rappresentano qualcosa di straordinario e irripetibile perchè ottenuti in un'epoca del trotto dove guidavano maghi assoluti delle redini lunghe, sentite qualche nome: Sergio Brighenti, Walter Baroncini, William Casoli, Ugo Bottoni, Vittorio Guzzinati, Edy Gubellini, Anselmo Fontanesi e tanti altri con il già citato Vivaldo ad accendere vibranti discussioni a bordo pista tra le due fazioni toscane.
Quella giubba a righe biancocelesti della scuderia di una carriera, la Kyra, nel quartier generale di Scandicci Alto, allevamento e scuderia da corsa ed eccoli gli assi da cuore capaci di far rintoccare zoccoli pregiati sulla sabbia e sulla ghiaia - di molte piste di allora - del trotto.
Lo sguardo internazionale con Steno, che mosse i primi passi da puledro proprio nell'ippodromo Sesana per poi volare verso mete luminose: derby poi il secondo a New York e il secondo nel Nazioni girando di fuori al francese Ozo. Quindi il baio sapiente Sem, il cavallo bicicletta rappresentato da Scellino, un outsider diventato vincitore del Nastro Azzurro come Aprile e poi il genio e sregolatezza, il cavallo delle rimonte impossibili, l'ultimo dipinto di Ivan Nello Bellei, il molto amato dalla gente Sperlak, vittoria muovendo in quinta ruota nel finale del Ponte Vecchio, con il boato delle Mulina ad inneggiare al capolavoro di Nello, e poi il bis concesso a Roma, storia del Premio Australia, marzo 1983, arrivo micidiale a quattro, dall'interno verso il centro pista schierati Ghenderò, Lanson, Fedone e quella tempesta perfetta scatenatasi al largo di tutti dall'ingresso in dirittura: "SperlaK !", con il punto esclamativo come intitolerà il Cavallo, stampato a Roma.
Poi il dopo carriera a seguire da bordo pista il figlio Enrico, i primi approcci di un ragazzo che si farà (eccome si farà, con quella sua distesa di 10 mila hurrah vincenti in una carriera formidabile di corse e di gran premi), Nello con il suo immancabile cronometro e qualche racconto, sempre con il sorriso, sempre con quel suo fare empatico di un uomo generoso che amava dire "che le cose si fanno per bene, che i valori sono il timone della tua vita e di una carriera".
Lezioni di sport e di vita, che sabato sera a Montecatini ricordano con una corsa bella che profuma di tante storie, compreso il tentativo di Dimitri Ferm di tornare ai fasti di un tempo, quelli della stagione dei tre anni. Lo sfidano Diamond Francis, laureato dell'Orsi Mangelli, un Dolce Viky che ha volato nel test di preparazione e due cavalli di casa, Dragowski e il piccolo ma generoso Diluca Mo.






















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