Piazza di Siena, tre vincitori in una brutta ''potenza''
OTTO SU OTTO, tutti italiani. A Piazza di Siena far risuonare nella prova di potenza l’inno nazionale non è stato poi così difficile per la squadra azzurra! Vincitori ex aequo (con quattro penalità) di una gara che si è di fatto chiusa a 2,10 sono stati Emanuele Gaudiano, Antonio Alfonso e Marco Mantella. Nessuno dei tre vincitori è riuscito infatti a superare indenne l’altezza di 2,20.
Un discorso a parte merita Ernesto Marchioli il cui cavallo, dopo aver superato senza errori la terza prova (2,10) sembra abbia avuto un problema (non è dato sapere di che natura, forse un ferro, chissà) che ne ha ritardato l’entrata in campo. Quello che è sicuro è che, messo di fronte alla necessità di superare (per la quarta volta) quella sorta di baracca cresciuta di ulteriori 10 centimetri, il prode equino ha ritenuto molto più prudente dare vita ad un opera di “sfondamento” utilizzando alla grande una delle due parti del binomio: quella che normalmente sta seduta sulla sella!
Per il resto non c’è molto di tecnico da commentare in una gara che, come molti addetti ai lavori riconoscono, di tecnico ha molto poco. Alcune riflessioni però a questo punto riteniamo doveroso farle. La totale assenza di cavalieri stranieri iscritti alla potenza dovrebbe far meditare. Non si tratta certo di una casualità ma molto probabilmente del segnale di un cresciuto maggior rispetto nei confronti dei cavalli sottoposti ad un “gioco” che sa più di circo (romano) che di gara sportiva. Per questo da molto tempo la potenza è stata abolita all’estero in quasi tutti gli CSIO. Da molti anni, nel panorama equestre si è assistito alla sparizione progressiva del cavallo “professsionista” da potenza. Ad affrontare il “muro” sono ormai cavalli che non hanno né la preparazione tecnica né l’abitudine a compiere il tipo di elevazione loro richiesto e questo ovviamente li espone a maggiori rischi. Forse sarebbe ora che anche l’Italia si mettesse in linea con quanto accade nel resto del mondo. Anche perché la sensibilità degli appassionati cresce e per fortuna questo tipo di gara non serve più neppure… a riempire le tribune!