Piazza di Siena è sempre Piazza di Siena, ma...
PIAZZA DI SIENA è sempre Piazza di Siena. Ma quest’anno è stato veramente così? La sensazione è quella di una manifestazione troppo alimentata da tensioni e polemiche. Francamente dispiace. L’evento romano è sempre stato sostanzialmente una festa, un momento di incontro tra tutti gli operatori del settore. In questa edizione, il clima non è stato certo dei più sereni, anche in senso meteorologico. Ma tra Piazza di Siena e i temporali primaverili esiste una relazione antichissima (Alberto Giubilo, telecronista storico della manifestazione, era solito definire dei “raccogli pioggia” i cappellini delle signore che allora affollavano le tribune), che non ha mai impedito lo svolgersi dell’evento né ha mai sottratto entusiasmo e buonumore ai partecipanti.
Quest’anno non è stato così. Le proteste delle squadre straniere si sono fatte sentire forti e chiare. Esagerazioni? Forse, ma che il campo di gara, in certi momenti, somigliasse a una battigia era sotto gli occhi di tutti. Quanto alla scuderizzazione dei cavalli, a parte il fango che circondava i box e i numerosi van che sono rimasti impantanati, il problema vero sembra siano state le numerose infiltrazioni d’acqua all’interno dei box stessi, il che certo non rappresenta il top dell’attenzione al benessere del cavallo e alla funzionalità delle infrastrutture. Un cavaliere straniero, habituè di Piazza di Siena, ha così commentato: “Che volete farci, sono vent’anni che stanno lì !” Non abbiamo avuto cuore di spiegargli che i box vengono messi in opera ogni anno pochi giorni prima dell’inizio della manifestazione.
A proposito di benessere animale, lascia francamente sconcertati l’atteggiamento del cavaliere azzurro che ha “motivato” il suo non esaltante percorso in Coppa delle Nazioni dichiarando che il suo cavallo era costipato. Ma i cavalli costipati non dovrebbero restare a riposo? Vogliamo sperare, per lui, e soprattutto per il suo cavallo, che si sia trattato solo di un maldestro tentativo di giustificazione secondo una logica recentemente entrata in uso per cui il colpevole è sempre il cavallo
Domenica mattina, dopo tre convocazioni andate a vuoto, il presidente della Fise Cesare Croce è riuscito ad ottenere, seppure per un tempo brevissimo (secondo quanto dichiarato alla stampa nella serata di domenica, dal vice presidente Fise Andrea Paulgross), il numero legale e quindi a riunire il consiglio.federale “Occasione che - come recita il comunicato emesso dalla Fise- ha consentito alle attività federali di riprendere a pieni giri grazie alla ratifica da parte del Consiglio stesso di innumerevoli delibere del Consiglio di Presidenza e del presidente rimaste in sospeso”.
In una dichiarazione rilasciata all’agenzia Ansa, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, presente a Piazza di Siena in occasione dello svolgimento del conclusivo Gran Premio Roma ha detto “Dobbiamo lavorare per migliorare gli impianti. Questo circuito può essere uno dei migliori al mondo, l'unico problema è che c'è qualche deficit dal punto degli impianti e delle scuderie''.
Non possiamo che esprimere apprezzamento perché di una cosa siamo certi: chiunque governerà la Fise per il prossimo quadriennio avrà il suo bel daffare per riportare agli antichi fasti lo CSIO di Roma.