Piazza di Siena, arrivederci al prossimo anno!
Come tutti gli anni il lunedì dopo Piazza di Siena, al di là dei bilanci, delle considerazioni, contiene sempre un po' di nostalgia e rammarico.
Per molti appassionati di equitazione, cavalli, Salto Ostacoli, lo CSIO di Roma Piazza di Siena è un evento irrinunciabile e molto atteso, dunque inevitabilmente, alla sua conclusione un po' di tristezza c'è sempre.
Tristezza che aumenta in modo direttamente proporzionale con la buona riuscita che l'edizione ha avuto e quest'anno, senza riserve e senza timori, possiamo dire che è riuscita benissimo.
Un impatto visivo e emotivo incredibile. Il campo in erba, le strutture non più di ferro ma di legno, la cura nel dettaglio hanno colpito nel segno, forti della semplicità e di un ritorno ad un'estetica più minimal in grado di esaltare la bellezza insita del luogo che, effettivamente, non ha bisogno di strutture particolarmente imponenti per lasciare a bocca aperta.
Due le novità fondamentali di quest'anno: il ritorno dell'erba nell'arena e il Galoppatoio.
Iniziamo dalla “nuova” area, nuova tra virgolette perché in realtà ha rappresentato solo un ritorno al passato. Un vero e proprio villaggio dello sport. Un bel campo in sabbia silicea circondato da tribune, punto ristoro e stand costruiti con semplicità ed eleganza. Un buon piano B sicuramente nel caso il meteo non fosse stato clemente, un secondo campo per le gare “minori” per risparmiare quello in erba, ma non solo.
Il Galoppatoio, dove tra l'altro sono state ospitate le gare nazionali, è stato un valore aggiunto.
L'equitazione è uno sport che va fatto rispettando degli step importanti: le altezze, le categorie, ed è in quest'ottica che il Galoppatoio assume importanza. È stato un campo condiviso dai ragazzi più giovani e dai professionisti, una sorta di introduzione all'ovale riservato per i più grandi. Arrivare a gareggiare a Piazza di Siena è una soddisfazione grandissima per gli italiani quello del Galoppatoio è solo uno step in più, solamente un po' più esplicito di quello di vedere il proprio nome in un ordine di partenza dello CSIO piuttosto che in quello dell'ordine nazionale. L'ovale riconquista così la sua importanza, la sua sacralità, il suo status di grande conquista.
Parlando dell'Arena Piazza di Siena, quest'anno tornata in erba, non si può negare la sua disarmante bellezza. Vedere quella grande ellissi verde è una gioia per gli occhi. Naturalmente il fondo non possiamo dire che fosse perfetto. Il prato, messo negli ultimi mesi del 2017, ha presentato qualche difficoltà, a detta dei cavalieri trascurabile, che è stata sapientemente compensata con il lavoro del direttore di campo Uliano Vezzani che ha calibrato i percorsi in modo da limitare al minimo le difficoltà mantenendo comunque un alto livello tecnico e di spettacolo senza compromettere i cavalli. Sicuramente per l'edizione 2019 CONI e FISE dovranno in parte rivedere il fondo e attuare qualche miglioramento.
Un'edizione che rimarrà nella storia non solo per queste profonde innovazioni e per il coraggio del comitato organizzatore ma, anche, per i meriti sportivi degli azzurri.
Questa edizione ha visto la squadra italiana come vincitrice assoluta. L'ultimo en plein italiano risaliva al 1976 ultimo anno in cui avevamo vinto sia la Coppa delle Nazioni che il Gran Premio Roma.
Quest'anno i nostri cavalieri hanno riportato il tricolore in entrambe le sezioni dell'Albo d'oro.
La Coppa delle Nazioni è stata vinta venerdì da Luca Marziani, Giulia Martinengo Marquet, Emanuele Gaudiano e Bruno Chimirri, mentre il Gran Premio Roma da Lorenzo De Luca. Che impresa, che orgoglio, che gioia, soprattutto perché non abbiamo primeggiato tra una concorrenza mediocre, abbiamo vinto contro i più grandi nomi del Salto Ostacoli mondiale.
Qualcosa sta cambiando a livello sportivo, siamo tornati competitivi, siamo tornati ad essere avversari temuti, siamo tornati una vera e propria squadra fatta non solo da tecnica ma anche da sentimento, amicizia e umanità e questo è senz'altro uno dei punti più importanti di questa 86esima edizione.
Un punto importante anche come traino per la partecipazione del pubblico. Sicuramente la vittoria in Coppa dell'anno scorso e il secondo posto di Zorzi nel GP avevano generato un'importante senso di appartenenza nel pubblico che quest'anno si è tramutato in un ampissima presenza di italiani e stranieri sulle tribune, sulle gradinate e sulle vie di Villa Borghese. Questa speranza sportiva cumulata con l'entrata gratuita ha fatto si che il pubblico presente fosse veramente tanto, si parla di 50,000 presenze.
Il ritorno del cavallo non solo come atleta ma anche come compagno di vita genera effetti importanti anche nel motore federale. L'attenzione per i cavalli è importantissima e la speranza è quella di arrivare alla tutela anche gli atleti equini in pensione, trend che sta emergendo anche nell'ippica e in altre discipline sportive. Sensibilizzare il pubblico e gli atleti su questa tematica potrebbe dare una svolta molto importante nel panorama equestre.
Qualche errore c'è stato, la perfezione è difficile da raggiungere, come ad esempio la tribuna stampa scoperta che, a causa delle alte temperature, ha limitato un po' la presenza degli organi di informazione a bordo campo, errore riconosciuto dal comitato organizzatore che sicuramente ne farà tesoro per la prossima edizione.
La via intrapresa da FISE e CONI è quella giusta e il conto alla rovescia per la prossima edizione è iniziato.