Gran Siepi a Merano. Duello Soros-Branit
MERANO. L'ippodromo di Maia entra nel vivo del suo magnifico settembre, mandando in scena domenica la 59a edizione della Gran Corsa Siepi. Un'edizione superba, diciamolo subito. Alla dichiarazione dei partenti è sbocciata una corsa dal sapore internazionale. Il plateau di nove candidati svolge il tema della sfida tra Italia ed est europeo, con rappresentate scuderie della Repubblica Ceca, della Slovacchia e della Polonia. Il prestigioso '4000' di gruppo 1 vede un'élite di siepisti di rango, nessun comprimario al via, guai cancellare uno dei concorrenti dal borsino delle chances, a conferma di una sontuosa veste tecnica della classica di Maia.
In sede preventiva una leggera preferenza pretende Soros, se non altro perché vincitore della tradizionale prova di preparazione, il Premio Azienda di Soggiorno. Prima di allora Soros a Maia aveva fallito, ma evidentemente era solo questione di tempo. Fra i ceki potrebbe essere lui la prima punta: del resto la firma al training del maestro Vana, la leggenda di Pardubice, più che un indizio è una garanzia. L'impressione visiva nell'"Azienda" fu notevole, con Soros che volò dall'ultima siepe al traguardo recuperando sugli avversari.
Antagonisti di valore anche sfortunati in quel contesto come Branit, che il mago sardo avrà portato ancora avanti nel suo stile migliorativo in vista del big event. Sul rossoblu' Siba ci sarà il jockey dalla mano di velluto, il tedesco Dirk Fuhrmann.
Torniamo oltrefrontiera per completare il capitolo esteri: l’altro ceko Khalshani targato Olehla mette sul piatto talento e affinità col percorso di Maia; il conterraneo Perdono, è una vecchia conoscenza della tribuna meranese, sfoggia una condizione stagionale spettacolare testimoniata da tre successi in altrettante uscite, seppur in categorie inferiori; lo slovacco Proud Boris è il defender della prova: vi arriva con parecchie incognite ma anche l’anno scorso era tutt’altro che favorito; il polacco di giubba (ma la griffe è di Bottura) Alpha Prim fa rima con affidabilità.
A Branit, le scuderie italiane abbinano un duo targato Paolo Favero e un allievo di Ilaria Saggiomo, Salar Fircroft. Quest’ultimo è un po’ la mina vagante del gruppo, mentre Frolon e Sol Invictus si giocano carte più consistenti. Romano si conferma su Frolon, col quale a Maia ha messo le mani a fine giugno sul Grande Steeple d’Europa, dal quale rientra. Un soggetto di mestiere che ha anche picchi notevoli di rendimento. L'altro asso della scuderia dello zar Favero è Sol Invictus, sottotono nell’Azienda ma cavallo di qualità comprovata. Nel test d'ingresso non ha cambiato passo quando serviva uno scatto per lottare la corsa. Ma resta un soggetto preciso sui salti e con l'energia di un jockey che sa muovere le braccia per una retta intera come Josef Bartos.
Soros e Branit leggermente in evidenza alla carta ma resta una sontuosa Corsa Siepi aperta ed entusiasmante.