GP Milano, uno scherzo per Dylan Mouth
Lui se l'è presa comoda, secondo al seguito del compagno Celticus lanciato in una fuga senza risparmio per spegnere i bollenti ardori del francese Billabong e del tedesco Born to Run, che poveretto non sapeva dove mettere le gambe. Così il Gran Premio di Milano (sole cocente con 32 gradi all'ombra) si è risolto con la vittoria scontatissima di Dylan Mouth, numero 1 della Effevi, senza che Fabio Branca abbia mai richiesto al suo campione un impegno oltre misura. Insomma, "no problem", come era nelle attese e come in realtà è stato sui 2400 del Gran Premio di Milano, classica un tempo prestigiosa ma ora scaduta di interesse, per la mancanza di rivali stranieri all'altezza e di giovani pronti a gettare, come succedeva un tempo, il guanto di sfida agli anziani. A dare la misura della pochezza dell'edizione 2015, va considerato il terzo posto di Celticus, travolto di slancio da Dylan e superato in ultimo anche da Billabong, nemmeno lui un fulmine di guerra e con poco all'attivo nel contesto internazionale.
Dunque, il successo per dispersione di Dylan Mouth non aggiunge molto alla caratura del vincitore che in Italia (imbattuto in 9 uscite) ha fatto vedere cose egregie: due gruppi 1 in cassaforte e un Derby, che seppur scaduto anch'esso di significato (2200 metri non qualificano un purosangue di livello internazionale come purtroppo si è avvertito nelle ultime edizioni della classicissima) un tentativo all'estero, dopo quello fallito a Royal Ascot, lo merita ancora. Dove? Meglio orientare l'ago della bussola sulla Francia dove le piste non sono così selettive come in Inghilterra e anche il calibro degli oppositori potrebbe consentire a Dylan Mouth qualche soddisfazione.
Billabong, secondo, è un onesto routinier e niente di più, Celticus piazzato in un gruppo 1 non se lo sarebbe aspettato nessuno (ma fino a quando il Milano manterrà uno status così elevato, se il Derby, che in teoria dovrebbe valere molto di più, ha subito un preoccupante declassamento?). Quarto un Duca di Mantova. anche lui lontano dalla prima categoria, sicchè il bilancio del Milano non risulta per il nostro galoppo dei più lusinghieri, nella speranza che Dylan Mouth finalmente ottenga all'estero quel risalto che tutti gli auguriamo.