Ginevra, sintesi lavori Assemblea generale International Jumping Riders Club
Ginevra – Sala gremita oggi all’Hotel Marriott dove, con inizio tra le 9.30, si è tenuta l’annuale General Assembly dell’International Jumping Riders Club. L’appuntamento di fine anno si tiene tradizionalmente in occasione del CHI ginevrino e nonostante il fitto programma di gare che impegna i cavalieri e i principali attori della disciplina al Palexpo la partecipazione è sempre importante perché costituisce l’unica occasione di confronto e aggiornamento in presenza sui temi di maggiore attualità dove l’IJRC è attivamente coinvolto.
Ad accogliere i partecipanti il Presidente François Mathy Jr e la direttrice Eleonora Ottaviani, che hanno presentato il report, insieme alla maggior parte dei membri del board (Ludger Beerbaum, Tiffany Foster, Richard Vogel, Kevin Staut, Steve Guerdat). In platea molti dei cavalieri che occupano la alte sfere del ranking mondiale (tra i quali, solo per citarne alcuni, Henrik von Eckermann, Marcus Ehning, Mclain Ward, Karl Cook, Martin Fuchs, Max Kühner, Christian Kukuk, Scott Brash, Gregory Whatelet) e per la prima volta anche diversi rappresentanti del Brasile con in testa Pedro Veniss e il presidente della Federazione brasiliana Fernando Augusto Sperb.
Un break dei lavori è stato dedicato a una premiazione molto partecipata. Tutti i cavalieri medagliati dei recenti Giochi Olimpici di Parigi sono stati chiamati per consegnare a Sylvie Robert un premio conferitole dal Club quale “riconoscimento del suo straordinario lavoro che da molti anni la vede impegnata per la organizzazione di eventi di massima levatura nel mondo dell’equitazione che ha raggiunto il culmine con la bellissima edizione delle Olimpiadi a Versailles.”
Il tema del benessere e delle nuove misure che si stanno implementando per garantirlo in termini di social license è stato ampiamente dibattuto tra tutti i partecipanti che hanno trovato nella rappresentanza Fei composta da Todd Hinde Director of Jumping, Gaspare Dufour Director Technology and Sport Services e Paule Gerritsen Manager Jumping Department, una buona finestra di dialogo per esporre i propri punti di vista. Dal tema del misuratore della tensione della capezzina che dovrebbe entrare in esercizio dal prossimo maggio, a quello dell’impiego del morso e filetto, all’elenco - estremamente lungo – delle sostanze doping per arrivare fino a ciò che determina oggi i casi di eliminazione, i temi trattati hanno raccolto i punti di vista di una platea di veri insider che hanno evidenziato come molto spesso, portare sotto ai riflettori misure su temi tanto specifici e tecnici, sia perfino controproducente in termini di comunicazione al grande pubblico.
Così come riportato da Todd Hinde (FEI), su un test di 600 misurazioni operate da un veterinario, il misuratore per le capezzine ha evidenziato solo tre casi di un uso non corretto. «Probabilmente le vere persone di cavalli non hanno bisogno di un misuratore. Con una maggiore competenza equestre da parte di alcuni official questi problemi non avrebbero motivo di essere» ha evidenziato la direttrice dell’IJRC Eleonora Ottaviani, puntando il dito su una formazione di maggiore spessore.
Il suggerimento di Tiffany Foster (CAN) di avvalersi di un misuratore solo in caso di controversie è stato molto apprezzato dai partecipanti all’assemblea. «IJRC sta lavorando in stretta collaborazione con il mondo del dressage e con la FEI, al fine di giungere a un protocollo condiviso e una congrua applicazione a Maggio» ha sottolineato il Presidente François Mathy Jr. Stephan Ellenbruch Chair of the FEI Jumping Committee ha in parte condiviso i dubbi dei cavalieri e ha rimandato a un dibattito più approfondito.
Anche in merito al tema del chiudibocca, altro capitolo molto dibattuto allo studio degli esperti. Altro tema ‘hot’ sempre legato al benessere dei cavalli – a dimostrazione di quanto l’argomento sia sentito tra gli addetti ai lavori – riguarda poi i test doping ‘a casa’, tra una gara e l’altra. François Mathy jr, presidente dell’IJRC, nel sottolineare come il problema dei test antidoping tra una gara e l’altra sia un’esigenza legata soprattutto all’Endurance, ha dichiarato che «il problema dovrebbe essere affrontato là dove nasce e non accomunare discipline in cui di fatto non esiste in quanto servirebbe solo a gettare ombre pesanti in maniera indiscriminata». «C’è veramente un tema su cui discutere? Si pensa veramente che i cavalli tra una gara e l’altra siano soggetti a comportamenti lesivi per il loro benessere? Anche in questi casi, procedere in questa direzione significa sottendere che il nostro sport abbia aree opache che di fatto non esistono» ha spiegato Ludger Beerbaum. «Sono oltre 1000 principi attivi che rientrano nell’elenco doping riservato ai cavalli dalla Fei» ha spiegato Max Kühner che già nel 2020 aveva presentato in Fei i lavori di un laboratorio Britannico indipendente, ancora in attesa di dibattito. Un numero enorme. Senza contare il fatto che tra impiego e contaminazione – diretta o incrociata – le indagini Fei sono complesse e troppo spesso diventano materia per i media prima che si arrivi alla loro definitiva conclusione. E proprio su questo punto è intervenuto Steve Guerdat, auspicando per il futuro una maggiore riservatezza che non sia lesiva ancora una volta dell’immagine dello sport.
All’Assemblea dell’IJRC è intervenuto da remoto anche Klaus Roeser, presidente di turno dell’EEF e membro del gruppo di lavoro del Dressage in FEI, che ha ribadito in più occasioni la necessità di un lavoro sinergico da parte di tutti gli stakeholder per arrivare alla definizione di regole condivise e soprattutto utili per lo sport. L’anno prossimo ci sarà la revisione completa delle Jumping Rules e, nell’ottica di un positivo e sinergico sguardo verso il futuro, IJRC invita tutti i cavalieri a far pervenire al Club opinioni, considerazioni e proposte entro l’inizio del prossimo febbraio