Federnat al MIpaaf, incomprensibile la penalizzazione dei Gentlemen Drive
Nella mattinata di lunedì 13 ottobre i rappresentanti della Federnat sono stati ricevuti al Mipaaf dalla dirigente della PQAI VII, Dott.ssa Teresa Nicolazzi, e dal Dott. Alessandro Lazzaro per un’attenta analisi delle modifiche agli articoli riservati alle corse gentlemen nella Circolare di programmazione per il 2022/2023. In un clima estremamente cordiale e collaborativo la Federnat ha rappresentato le proprie perplessità sulle variazioni effettuate rispetto all’anno precedente e principalmente:
La riduzione della percentuale minima di corse gentlemen con cavalli di proprietà tornata dal 33 al 20% con un notevole passo indietro rispetto al lavoro che lo scorso anno era stato svolto di concerto con gli uffici del Ministero e con le altre categorie ippiche
La possibile riduzione fino al 30% (anche se comunque mai sotto i minimi previsti) della dotazione delle corse gentlemen.
Pur ringraziando gli interlocutori Istituzionali per l’opportunità concessaci, non possiamo esimerci dal dichiararci estremamente delusi e sconcertati nel riscontrare una chiusura totale da parte dell’Amministrazione verso le nostre istanze certamente non dettate da considerazioni prettamente numeriche, ma da un discorso di “sistema”
Vale infatti solo la pena di ricordare che, nell'ambito dell'ippica, la Federnat (che ha ottenuto anche il riconoscimento della personalità giuridica ai sensi della legge 15 marzo 1997 n-59) ha lo scopo istituzionale fondamentale di regolamentare e favorire l'attività dei Gentlemen Drivers di tutta Italia, promuovendone lo sviluppo e diffondendone l'immagine anche allo scopo di incrementarne qualità e numero.
I Gentlemen Driver italiani sono unanimemente considerati la punta di diamante del mondo dei veri amici del cavallo, innanzi tutto dal punto di vista culturale e sociale (date le posizioni di responsabilità occupate in tutti i settori della società civile) ma anche economico in quanto veri appassionati e proprietari di circa il 70% dei cavalli da trotto che scendono quotidianamente in pista. Prova ne sia che, secondo l’ultima rilevazione disponibile, i nostri cavalli, partecipano annualmente a formare l’80% dei partenti nelle corse italiane di trotto. Si valutano in almeno 2000 i cavalli di proprietà delle circa 400 scuderie dei gentlemen. Inoltre la categoria si distingue per la grande quantità di iniziative a sfondo benefico che coinvolgono il mondo del cavallo.
Riteniamo che le suindicate norme contenute nel citato documento penalizzino in maniera esiziale la nostra categoria e francamente non si comprende come si voglia tendere a penalizzare l’unico movimento che investe quotidianamente nel comparto pagando pensioni agli allenatori, percentuali ai guidatori e ovviamente alimentando tutto l’indotto (mangimi, foraggi, trasporti, veterinari etc). Forse si crede che declassando le corse gentlemen a corse di serie B, togliendo loro dignità e interesse si possano risolvere i problemi del comparto dimenticando che i gentlemen sono coloro che alimentano quasi totalmente il mercato dei cavalli di 5 anni e oltre che andrebbero di fatto incontro, nella migliore delle ipotesi, all’enucleazione o al trasferimento in piste private rendendo di fatto impossibile l’effettuazione quotidiana delle riunioni di corse.
Auspichiamo che, così come accaduto per l’età limite dei cavalli in corsa, tali “refusi” della Circolare di Programmazione possano essere corretti.
Diversamente la Federnat si troverà costretta ad agire nelle sedi competenti per tutelare i propri associati nel rispetto dei propri compiti istituzionali