Coordinamento Ippodromi su ippica e scommesse
Comunicato di Coordinamento Ippodromi: "La necessaria Riforma dell'ippica di cui tanto si discute in ogni sede dovrà fondarsi su un nuovo principio fondamentale: la netta separazione tra ippica e scommesse.
Le scommesse sono una cosa che certamente devono essere riformate, su cui devono lavorare AAMS, dogane, concessionari, Confindustria giochi e MEF.
A noi filiera ippica, insieme al Dipartimento delle politiche ippiche del Mipaaf, spetta il compito di lavorare per una riforma profonda del prodotto corsa, delle regole, della tutela del cavallo, della governance del Settore e del rilancio degli ippodromi e dello spettacolo ippico.
Dal 1998 con le leggi 662 e169 questo principio e' stato affermato dal legislatore ma la nostra Unire questo principio non lo ha mai fatto suo, anzi ha continuato, pur non avendo alcuna competenza, a " confondere" e " mescolare" ippica e scommesse.
E noi ippici abbiamo assecondato questa " confusione" e così e' nato il tutto e di più: dalle matinee, ai palinsesti, alle corse nazionali, ai due totalizzatori, alle sette tris giornaliere, ad improponibili scommesse come la v7 etc etc. e nel frattempo perdevamo pubblico, passione, cavalli, ruolo e competenze.
Eppure proprio nello stesso anno lo Sport ed il Coni, le cui risorse, fino a quel momento dipendevano tutte dai proventi del Totocalcio, si stacco' nettamente dal gioco e fece proprio bene.
Infatti non abbiamo mai sentito un presidente del Coni parlare di scommesse sportive o un presidente di una società di calcio parlare di quanto si sia scommesso sulla partita della sua squadra o un giocatore o un allenatore discutere di riforma delle scommesse sportive e questo vale per il ciclismo, per il Basket e per tutti gli sport sui quali ci sono scommesse sportive.
Nessun di loro e ' preoccupato di quanto incassano le scommesse virtuali che nel mese di febbraio hanno raggiunto la bella somma di 90 milioni, mentre noi ippici siamo disperati anche perché le scommesse ippiche hanno perso in due mesi il 47% rispetto ai primi due mesi del 2013.
Si facciano le necessarie Riforme delle scommesse ippiche e la Francia può rappresentare un punto di riferimento e noi Filiera dobbiamo collaborare ma soprattutto dobbiamo preoccuparci di fare "bene" il nostro lavoro.
Come fa Il Coni che svolge il suo lavoro occupandosi di sport, come fanno le Leghe sportive e le federazioni sportive mentre AAMS ed i concessionari delle scommesse fanno il loro lavoro, Ebbene noi ippici dovremo fare altrettanto: preoccuparci dei nostri cavalli (gli atleti), dei nostri professionisti allenatori, fantini, guidatori, dei nostri lavoratori, dei nostri teatri (ippodromi), dei nostri appassionati proprietari e dei nostri imprenditori agricoli: gli allevatori, delle nostre corse e del pubblico.
Questo e' il compito che la Legge ci affida e per questo il Settore e' amministrato dal Ministero delle Politiche Agricole e le Risorse economiche destinate all'ippica sono iscritte nel Bilancio del Ministero e sono stabilite annualmente dalla Legge di Stabilità.
Questo e' il quadro legislativo in essere, prendiamone piena consapevolezza e lavoriamo per una Riforma che sviluppi questi principi.
Le scommesse sono una Materia complessa e difficile su cui devono lavorare i competenti Ministeri, compreso quello della Salute, AAMS / Dogane ed i Concessionari dei giochi.
L'ippica e' uno Sport non dimentichiamolo mai.
Questa e' la nostra opinione, che ci auguriamo diventi opinione comune di tutti gli ippici"
ATTILIO D'ALESIO