Come combattere la Sindrome da Scarso Rendimento
ALL’UNIVERSITA’ ci insegnano che, nell’eseguire correttamente la visita clinica, una parte molto importante è l’anamnesi. L’anamnesi è la raccolta di tutti i dati ed informazioni del cavallo antecedenti al momento della visita. Ed è molto importante, perché conoscere le malattie che ha avuto il cavallo, sapere se e quando è stato vaccinato, se sono state eseguite terapie recenti, se mangia regolarmente ecc… aiuta il veterinario ad arrivare alla diagnosi. Ma questa raccolta di dati il veterinario può farla solo con l’aiuto di chi conosce ed accudisce il cavallo; sia esso proprietario, allenatore o semplice appassionato il suo ruolo diventa un aiuto fondamentale al lavoro del veterinario, e spesso ciò si traduce in risparmio di tempo, soldi ed in un più efficace intervento diagnostico e terapeutico che, con maggior probabilità, potrà portare alla soluzione del caso. Per fare un esempio sull’importanza dell’anamnesi nella visita vediamo un po’ più in dettaglio quali informazioni chi accudisce il cavallo dovrà fornire al veterinario durante la visita clinica per la diagnosi della Sindrome da Scarso Rendimento.
Con Sindrome da Scarso Rendimento si intende una strana condizione in cui un cavallo atleta, pur allenandosi adeguatamente, non riesce ad ottenere, in gara, i risultati attesi. Normalmente nella Sindrome da Scarso Rendimento non è presente nessun segno o sintomo clinico riferibile a patologie specifiche, e ciò rende questa sindrome spesso molto difficile da diagnosticare e da risolvere. In pratica nella Sindrome da Scarso Rendimento il cavallo all’apparenza non ha nessun problema e l’unico segno è la mancanza di performance in gara, anche se le cause possono essere ben precise: patologie respiratorie, affezioni muscolo-scheletriche, ecc... Per questo diventa molto importante la procedura clinica attuata dal veterinario pratico. Una procedura clinica adeguata, oltre ad aumentare di molto la possibilità di giungere ad una diagnosi, sarà utile anche per indirizzare, con criterio, eventuali indagini diagnostiche specialistiche che necessitano di strutture specializzate, e sono perciò molto onerose. Ed ecco l’importanza dell’anamnesi, cioè di un’accurata raccolta di notizie riguardanti la storia atletica e clinica del cavallo. L’anamnesi, associata alla visita clinica di base, consente di indirizzarsi nelle successive fasi dell’iter diagnostico. %%newpage%%
NEL CASO DELLA SINDROME DA SCARSO RENDIMENTO è importante che il proprietario/allenatore fornisca quante più informazioni possibili sulla storia atletica e clinica del cavallo. Si raccoglieranno perciò informazioni sull’anamnesi atletica, cioè informazioni legate alla vita atletica del cavallo antecedente alla comparsa della Sindrome da Scarso Rendimento, ad esempio se i risultati in gara sono sempre stati proporzionali alle attese, su quali distanze gareggia il cavallo, come procede l’allenamento, se ci sono state interruzioni nella preparazione ed eventualmente a cosa sono state dovute, frequenza delle corse, programma degli allenamenti, piazzamenti e vittorie, se è stato montato/guidato dalla stessa persona, temperamento del cavallo e se tale temperamento è rimasto il solito, ecc… Ma anche la storia recente è importante, cioè la raccolta di informazioni nelle gare in cui è comparsa la Sindrome da Scarso Rendimento: se il cavallo ha dimostrato una modifica di temperamento, magari con difficoltà di gestione da parte dell’artiere, se il cavallo durante la gara ha tenuto atteggiamenti e comportamenti anomali come difficoltà ad eseguire le curve correttamente, mancato cambio di andatura, galoppo sempre sinistro o sempre destro oppure per i trottatori sarà importante sapere se il cavallo rompe spesso al galoppo, se il fantino/guidatore ha interpretato bene il cavallo durante la corsa, se il cavallo ha avuto un cambio della categoria, congruenza della distanza corsa con gli allenamenti eseguiti, cambio della superficie della gara, se il cavallo è stato ferrato recentemente prima della corsa. Ed ovviamente eventuali trattamenti farmacologici eseguiti nei giorni antecedenti la corsa. Altrettanto importante è l’anamnesi clinica, che sarà indirizzata a raccogliere quante più notizie possibili sulle malattie avute dal cavallo.
Tutte le patologie e le conseguenti terapie, sia recenti che lontane nel tempo, dovranno essere rilevate. Particolare attenzione dovrà essere data ad episodi clinici saltuari cui non ha fatto seguito un’indagine clinica (episodi di tosse, di zoppia e/o dolori muscolari, non curati perché transitori e ritenuti perciò di nessuna importanza). Sarà poi bene controllare eventuali esami del sangue fatti precedentemente. E’ necessario valutare attentamente l’alimentazione (se la razione è bilanciata ed adeguata all’intensità del lavoro). Sempre con l’anamnesi il veterinario dovrà raccogliere informazioni su situazioni legate al giorno antecedente la gara e sarà importante rilevare eventuali episodi clinici (colpi di tosse, apatia,…), vedere se il cavallo ha consumato con appetito la razione ed indagare eventuali comportamenti anomali.
Nello specifico della Sindrome da Scarso Rendimento questa raccolta di informazioni è fondamentale anche per poter rilevare falsi casi. Non dimentichiamoci che un cavallo che ha avuto uno o più risultati negativi non necessariamente è un cavallo patologico, perché molti sono i fattori che contribuiscono alla resa atletica ed è compito del veterinario escludere anche cause non-patologiche che possono falsare l’indagine clinica. Quanto appena esposto è ancora più valido per le visite cliniche eseguite per patologie più semplici della Sindrome da Scarso Rendimento e rappresenta spesso un risparmio di soldi altrimenti usati in analisi non sempre necessarie, in quanto il veterinario clinico può, in molti casi, giungere ad una diagnosi o indirizzare su esami specialistici più mirati e indispensabili, basandosi sulla visita clinica e sulla raccolta delle informazioni dell’anamnesi. Spero di essere riuscito a far comprendere che l’anamnesi è uno degli strumenti più importanti che il veterinario ha a disposizione per poter giungere ad una diagnosi, ma è uno strumento che il veterinario non può usare se non ha il supporto e l’aiuto delle persone che giornalmente sono in contatto con il cavallo.
Molti allenatori tengono delle schede su cui annotano tutto ciò che riguarda i singoli cavalli, è questo un metodo che dovrebbe essere adottato in tutte le scuderie, sia di cavalli da corsa che nel più piccolo centro ippico e, qualora il cavallo sia venduto, la sua “cartella clinica” dovrebbe seguirlo insieme ai documenti. Ed ecco che possiamo capire quanto sia importante conoscere più a fondo possibile il proprio cavallo a cui la natura non ha dato il dono della parola e che perciò fa totale affidamento sulla nostra capacità di raccontare la sua vita.